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Whirlpool: il Tribunale di Napoli rigetta il ricorso per condotta antisindacale presentata da Fim, Fiom e Uilm nei confronti dell'azienda per la chiusura del sito di via Argine. Diventa così esigibile il licenziamento dei 320 lavoratori dello stabilimento campano. La sentenza è dunque un duro colpo e arriva il giorno successivo a quello in cui erano partite le lettere di licenziamento e a poche ore dall'inizio dell'assemblea convocata dai sindacati al sito di Napoli e appoggiata da 2 ore di sciopero a fine turno dello stabilimento di Cassinetta a Varese.
L'assemblea, e non poteva essere altrimenti, ha confermato che la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici continua. "Per noi l’obiettivo di garantire la ripresa lavorativa nello stabilimento di via Argine è il mandato che abbiamo ricevuto dai lavoratori. Adesso è necessario e urgente che il Governo, così come si era impegnato a fare, convochi il tavolo con i ministri Orlando e Giorgetti per trovare le modalità per dare continuità occupazionale ai lavoratori e accelerare il percorso di costituzione e discussione del piano industriale del consorzio": questo il commento a caldo di Rosario Rappa, segretario generale della Fiom Cgil di Napoli",
"Per noi l’obiettivo è sempre quello: la vertenza per noi si chiude quando si tornerà a produrre nel sito di Napoli e tutti i lavoratori saranno occupati”, conclude il sindacalista.
Nelle nove pagine della sentenza, firmata dal giudice della sezione Lavoro e Previdenza, Maria Rosaria Lombardi, vengono esposti i principali fatti che hanno composto il ricorso presentato dalle organizzazioni sindacali che, in sostanza, denunciavano la condotta antisindacale dell'azienda, in ragione degli accordi sottoscritti nel 2015 e nel 2018 tra Governo, azienda e sindacati, che avrebbero assicurato un futuro produttivo e occupazionale al sito, salvo poi disattenderli con la decisione di cessare l'attività.
Nel corso delle tre udienze disposte dal giudice per esaminare i fatti, sono stati ascoltati i testi della parte ricorrente e resistente, tra cui i lavoratori e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali e nazionali di Fim, Fiom e Uilm. L'ultima udienza si era tenuta il 27 ottobre scorso. Tra le motivazioni addotte dal giudice nella sentenza, viene evidenziato non solo la flessione dei volumi di mercato, ma anche il rifiuto da parte delle organizzazioni sindacali, nell'agosto 2019, della proposta di cessione del ramo d'azienda da parte di Whirlpool. Secondo il giudice, infine, i numerosi incontri - nazionali e territoriali - con le organizzazioni sindacali e con il Governo, non avrebbero determinato la condotta antisindacale denunciata dalle organizzazioni sindacali.
La reazione dei sindacati
In solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori di Napoli in tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool si svolgeranno scioperi contro "l'arroganza della multinazionale". Oggi sciopero per le ultime 2 ore di tutti i turni a Cassinetta (Varese). Domani si fermeranno per le ultime 2 ore di tutti i turni a Melano, Siena e Comunanza e 1 ora di sciopero è stata proclamata per ogni fine turno a Carinaro.