PHOTO
"Riaprire una trattativa vera". Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in prima linea al corteo Whirlpool organizzato oggi a Roma in merito all'ipotesi di chiusura del sito di Napoli avanzata dall'azienda americana.
"È necessario che la multinazionale prenda atto che le decisioni che ha preso siano sospese. Non si può parlare né di chiusure né di licenziamenti", spiega Landini alle agenzie, sottolineando come "qualsiasi azienda che si chiude è persa per sempre", soprattutto nell'area di Napoli e del Mezzogiorno che, precisa il segretario generale Cgil, "non devono pagare un prezzo che non ha bisogno di pagare".
Rispetto a una multinazionale come Whirlpool che ha comprato Indesit, spiega Landini, "non vediamo ragioni di mercato per quello che sta succedendo che portino a un disimpegno della Whirlpool nel nostro paese". Questo tema, prosegue, "deve diventare oggetto della discussione al tavolo".
"Ricostruire affidabilità e rispetto tra lavoratori, impresa e governo del nostro Paese". E' in questi termini che il leader Cgil vede la "battaglia per valorizzare le competenze e il saper fare che questo paese ha dimostrato di avere". Non semplicemente resistenza, chiarisce Landini, ma investimento e impegno. "Al tavolo non si deve arrivare con decisione precostituite", afferma il sindacalista camminando in direzione del Mise insieme ai numerosissimi lavoratori e sostenitori dello stabilimento di via Argine.
"Se si apre un'altra prospettiva - del lavoro sul territorio e dell'occupazione che viene salvaguardata, specifica- allora siamo ben disposti". Per Landini "il Governo e il ministro dello Sviluppo economico non devono gestire semplicemente le singole crisi tentando di ridurre il danno" ma decidere quali investimenti si fanno e quali sono le politiche di lungo raggio che si devono mettere in campo. Insomma "prospettive, strumenti e azioni di politica industriale", conclude il segretario generale della Cgil.