“Se oggi avessi qui con me un giovane delegato sindacale lo accompagnerei alla Whirlpool per fargli vedere quella che è l’università del sindacato, dove 420 uomini e donne, lavoratori e lavoratrici, sono riusciti con la lotta a smuovere le coscienze, portando la loro vertenza alla ribalta nazionale. È qualcosa di straordinario ed emozionante”. Un mese e mezzo dopo la manifestazione nazionale “Ripartire dal Lavoro” Cgil, Cisl e Uil si ritrovano in piazza Dante a Napoli, per lo sciopero generale di 4 ore dell’industria e del terziario, nel giorno in cui in tutta Italia le federazioni dei metalmeccanici scioperano per 8 ore per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che Federmeccanica vorrebbe approvare alle sue condizioni.
Sul palco, tra gli interventi dei delegati, c’è anche Vincenzo Braco, delegato Filt Cgil all’aeroporto di Capodichino di Napoli. Un intervento accorato, emozionato, che scalda la piazza che, a più riprese, intona lo slogan “No Napoli, no Whirlpool”. “In questi mesi di pandemia – racconta Braco – abbiamo dovuto gestire tante crisi aziendali all’interno dell’aeroporto di Capodichino. Non penso soltanto alla mia vertenza ma anche a chi lavora nelle attività commerciali e di ristorazione presenti in aeroporto e che, molto probabilmente, non apriranno mai più”. Ad aprire la manifestazione, il flash mob delle operaie Whirlpool, che cantano un duro atto di accusa alla politica, rea di aver abbandonato Napoli e il futuro industriale della città, svenduto alle multinazionali che oggi, come accaduto con lo stabilimento di via Argine, senza troppi convenevoli sono andate via, disattendendo gli accordi sottoscritti due anni fa al ministero dello Sviluppo Economico e che prevedevano investimenti ed un futuro per il sito che occupa 420 addetti diretti ed un migliaio nell’indotto in Campania. “In questa giornata straordinaria, in cui si sono riempite le piazze di tante città italiane, è arrivata la notizia che Whirlpool lascia anche il sito di Cassinetta a Varese. – annuncia Barbara Tibaldi, segretaria Fiom-Cgil nazionale –. Lo sciopero di oggi e la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della Whirlpool dimostra che la classe operaia è essenziale in questo Paese per l’intelligenza che ha saputo e sa mostrare. Lavoratori e lavoratrici – rimarca – che nonostante la chiusura di Napoli, non si sono fermati nella lotta perché sanno che le loro ragioni possono modificare il rapporto tra la politica e le multinazionali che stanno scippando tutte le nostre industrie. Qui si lotta per il futuro perché il cuore è alto quando l’intelligenza è unita”.
“Oggi – dice Rosario Rappa, segretario generale Fiom Cgil Napoli – tutto il gruppo sta scioperando a Napoli per Whirlpool e per il rinnovo del contratto. Abbiamo aziende che rischiano il crac anche nell’aerospazio, come Dema”. E a Dema lavora Andrea Morisco, delegato Fiom Cgil. Lui, insieme ad altri 700 dipendenti, tra Campania e Puglia, rischia il posto per la gestione scellerata dell’azienda, “che oggi è alla terza ristrutturazione del debito e ad un passo dal fallimento se il ministero dello Sviluppo Economico e quello del Lavoro non metteranno a disposizione i fondi necessari per evitarlo. Il Covid – racconta Morisco – ha soltanto peggiorato la situazione, portando al dimezzamento delle commesse”.
“La vertenza Whirlpool – ha detto dal palco il segretario generale Cgil Napoli, Walter Schiavella - è emblema di un sistema produttivo da tutelare e senza il quale non c'è più nessuna speranza per il Mezzogiorno. Ma la Whirlpool sta a Napoli Est, un luogo oggi senza identità. Noi vogliamo che quella identità produttiva Napoli la ricostruisca come parte di una identità complessiva della città. Occorre un piano di rilancio urbanistico che definisca un grande piano di intervento sulla città metropolitana, da offrire al confronto complessivo delle istituzioni. Per questo, per la Whirlpool deve essere garantita la continuità produttiva. Il Governo deve riconvocare il tavolo istituzionale ed esigere il rispetto degli impegni. Non si può piegare la testa. È una battaglia decisiva per le sorti dei lavoratori di Napoli e del Mezzogiorno. Se qualcuno pensa ancora che la pandemia possa far sparire questa vertenza – ha concluso - ha sbagliato i conti”.
Al fianco dei lavoratori Whirlpool anche i somministrati Adecco in Poste Italiane, un’altra vertenza che ha il sapore dello sfruttamento, come ha raccontato dal palco di piazza Dante Giampaolo Nupoli, delegato Nidil Cgil Napoli. “La nostra vertenza coinvolge 500 lavoratori in tutta Italia. Lavoratori che sono stati letteralmente sfruttati durante il periodo del lockdown, arrivando ad accumulare oltre 170 ore di straordinario, di cui 60 soltanto tra marzo ed aprile. Siamo stati mandati nelle regioni dove il rischio contagio da Covid era più alto, mettendo a repentaglio la nostra salute ma – rivendica – lo abbiamo fatto con grande spirito di sacrificio. E il ringraziamento è stato il mancato rinnovo del contratto”.
Ma la piazza di Napoli non è stata l’unica a riempirsi oggi in Campania. A Caserta, Salerno e Benevento, i lavoratori metalmeccanici hanno presidiato le Prefetture per chiedere alle istituzioni di riattivare il confronto con Federmeccanica per il rinnovo del contratto collettivo nazionale. “È stata una giornata importante di mobilitazione – sottolinea Andrea Amendola, segretario regionale Cgil Campania - perché ci sono questioni dirimenti per il nostro Paese che vanno affrontate con urgenza. La prima riguarda il rinnovo del contratto metalmeccanici, sul quale Federmeccanica vuole mettere i suoi paletti. A Napoli, invece, siamo scesi in piazza per la Whirlpool, la cui chiusura è incomprensibile perché è una delle aziende che in questo momento sta facendo utili importanti. Non si capisce perché debba chiudere Napoli – sostiene Amendola - se non nella logica delle multinazionali che vogliono abbandonare il Mezzogiorno e la Campania. Ecco perché oggi i lavoratori sono in piazza in tutta la regione, ed è solo l’inizio. Se non ci saranno risposte importanti da Federmeccanica sul rinnovo del contratto e dal Governo per Whirlpool – promette - continueremo sulla strada della lotta”.