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Sono 87 i tavoli di confronto aperti al ministero dello Sviluppo economico. Di questi, 57 sono tavoli di crisi industriali e 30 quelli di monitoraggio. Un netto miglioramento rispetto al dicembre 2019, quando erano 150. Dal 1° luglio, nonostante lo sblocco dei licenziamenti, sono stati evitati circa 1.000 esuberi: 500 nell’azienda marchigiana Elica, 400 nell'ex Embraco e 100 nell’emiliana Manifattura Riese, dove la procedura di licenziamento collettivo è stata sospesa fino al 27 ottobre.
È attesa a breve la convocazione del tavolo Whirlpool. L'obiettivo del governo e della viceministra dello Sviluppo economico Alessandra Todde è presentare il piano di riconversione dello stabilimento di elettrodomestici di Napoli prima della scadenza della cassa integrazione. Il “piano B” è sostanzialmente pronto e i contatti con le aziende interessate a operare nell'area, in una sorta di consorzio, sono in una fase cruciale. A luglio la multinazionale ha avviato i licenziamenti per i 340 operai del sito, decisione che risale al maggio 2019.
Già fissata a giovedì 9 settembre, invece, la convocazione del tavolo Blutec, che punta a rilanciare il sito produttivo di Termini Imerese (Palermo) con nuovi investitori. “È urgente avere chiarezza sul futuro per scongiurare il rischio liquidazione e licenziamenti. E intraprendere la strada della reindustrializzazione, visto l’impegno finanziario di risorse pubbliche per le infrastrutture, a partire dal porto”, spiega la Fiom Cgil, proponendo che “la nuova società sia costituita con la partecipazione nel capitale di Invitalia, con un piano di rioccupazione di tutti i lavoratori, garantendo anche quelli dell’indotto”.
A settembre è previsto anche il tavolo per Elica. L'impresa metalmeccanica di Fabriano (Ancona), storica azienda italiana produttrice di cappe aspiranti, ha sospeso il programma (annunciato il 31 marzo scorso) di delocalizzazione in Polonia e conseguenti 409 licenziamenti, impegnandosi ad avviare interlocuzioni a livello locale per arrivare a presentare un nuovo piano industriale che non preveda esuberi né spostamenti all’estero.
In programma a settembre anche il tavolo sull'ex Embraco. Dopo la proroga per sei mesi della cassa integrazione, e il contestuale ritiro dei 391 licenziamenti, è stato chiesto a Invitalia di nominare un advisor per il processo di reindustrializzazione e si attendono le risposte. Infine, le vertenze della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) e della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto (Monza): le interlocuzioni con le aziende vanno avanti, le imprese hanno aperto alla possibilità di accettare le 13 settimane di cassa integrazione (in ballo complessivamente ci sono circa 700 posti di lavoro).