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È proseguito martedì 28 maggio, in due tavoli distinti, il confronto con Msc e Wärtsilä Italia sui temi della reindustrializzazione del sito di Trieste e sul futuro del gruppo in Italia.
“Dagli incontri – spiegano Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil – è emerso che l’accordo commerciale tra Wärtsilä e Msc, contenente anche la cessione dell'immobile attualmente in uso alla multinazionale finlandese, è in fase di stesura ed entro la settimana prossima dovrebbe essere ratificato”.
Wärtsilä Italia intende aprire la procedura di legge 234/21 denominata “Procedura preventiva ai licenziamenti collettivi” per 272 lavoratori considerati dall'azienda in esubero e soggetti al trasferimento in Msc nell'ambito della reindustrializzazione del sito.
“Al momento – proseguono le tre sigle – il piano industriale di Wärtsilä Italia scade il 31 dicembre 2025, non garantendo impegni occupazionali e di continuità delle attività dei siti di Trieste, Genova e Napoli. Il confronto con Msc per la definizione dei trattamenti economici e normativi dei lavoratori soggetti al trasferimento registra avanzamenti, ma anche distanze tra le richieste del sindacato e le disponibilità aziendali”.
La delegazione sindacale nell’incontro con Wärtsilä ha con forza sottolineato che il piano di mitigazione (previsto dalla 234/21) dovrà prevedere una quota di “incentivo all’esodo”, sia per chi passerà a Msc sia per coloro che sceglieranno di non accettare il passaggio e decidessero di risolvere il rapporto di lavoro.
“È indispensabile – dicono i sindacati – un aggiornamento del piano industriale di Wärtsilä Italia con nuovi investimenti e garanzie occupazionali e di sviluppo dell’attività nel sito di Bagnoli della Rosandra e nelle ‘basi’ di Genova, Napoli e Taranto per un arco temporale di almeno tre anni a partire dal 2026. L’azienda sulle questioni poste si è riservata di darci una risposta nei prossimi giorni”.
Dall’incontro con MSC si è appreso che “la produzione annua dei carrelli aumenterà da 1.000 a 1.500 prevedendo tre turni di lavoro con un incremento dell'occupazione futura. Stanno lavorando per diminuire i tempi di avvio dell’attività produttiva inizialmente previsto in 36 mesi”.
Msc ha accolto la richiesta della delegazione sindacale “per la conferma del welfare aziendale e di un’integrazione alla cassa integrazione durante la fase di implementazione della reindustrializzazione. Allo stesso tempo permangono distanze sulle condizioni retributive da riconoscere ai lavoratori, in particolare sulle quantità economiche da riconoscere agli istituti collettivi aggiuntivi al ccnl”.
Fiom, Fim e Uilm valutano “positivamente la prospettiva industriale e occupazionale del piano Msc, e sono impegnati a proseguire la trattativa per la definizione delle migliori condizioni contrattuali e normative. Le istituzioni politiche, Regione Friuli Venezia Giulia e Mimit in primis, coinvolti nella stesura dell’accordo di programma, devono favorire la positiva conclusione degli accordi sindacali con Wärtsilä Italia e Msc, per garantire l'occupazione e il salario di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, e non solo le richieste di sostegno anche economico a loro avanzate sia da Wärtsilä sia da Msc”.