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“Wärtsilä ha chiesto ulteriore tempo per valutare la possibilità di prorogare di ulteriori sei mesi i contratti di solidarietà, continuando a tenere con il fiato sospeso 300 lavoratori”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil nazionali, rilevando che tutto questo sta accadendo “nonostante sembrasse essere stata raggiunta l’intesa di massima a livello territoriale con le Rsu lo scorso 21 dicembre”.
Nell’incontro del 28 dicembre l’azienda “ha posto ulteriori e inaccettabili condizioni e richieste a ministero delle Imprese, Regione Friuli Venezia Giulia e sindacati, rendendo allo stato impossibile la sottoscrizione dell’accordo: un atteggiamento che non facilita il percorso”.
Le disponibilità delle organizzazioni sindacali “sono state già dichiarate e, se assunte, evitano il precipitare della situazione e i licenziamenti, ma le trattative non possono essere riaperte continuamente”. In questo senso, Fiom, Fim e Uil presenteranno alcune modifiche al testo presentato dal governo che allo stato non recepisce le loro posizioni espresse.
“Ogni volta che ci si incontra con Wärtsilä in sede ministeriale sembra, come al gioco dell’oca, di ritornare al punto di partenza”, proseguono le tre sigle: “È necessario ricordare che la multinazionale finlandese, avendo dichiarato la dismissione della produzione in Italia, non può disattendere alla sua responsabilità in merito alla realizzazione della reindustrializzazione e alla messa in sicurezza di tutti i posti di lavoro e del sistema dell’indotto. Una responsabilità della multinazionale e dello stesso governo per salvaguardare l’occupazione e il reddito dei lavoratori diretti e dell’indotto”.
I sindacati evidenziano che oggi, con le “prime manifestazioni di interesse di alcuni importanti soggetti industriali quali Ansaldo Energia, direttamente, e Fincantieri, indirettamente, e con gli strumenti che verranno messi a disposizione dal costituendo Accordo di programma di Trieste, l’obiettivo può e deve essere raggiunto”.
Le organizzazioni metalmeccaniche così concludono: “Wärtsilä dovrà accompagnare questo processo e i lavoratori interessati con gli ammortizzatori sociali che sono già nelle sue disponibilità. Auspichiamo che nel prossimo incontro del 9 gennaio l’azienda ritorni al tavolo con spirito costruttivo e maggior buonsenso”.