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Un tempo si chiamava Mel (del gruppo Zanussi Electrolux), e con i suoi 1.800 dipendenti era la più grande fabbrica della provincia di Belluno e un sito importante per la produzione di compressori per la refrigerazione. Passata poi alla Acc compressor (mantenendo come principale committente Electrolux), a suon di scelte sciagurate e licenziamenti, l’azienda viene portata al fallimento.
Nel 2014 viene acquisita dal gruppo cinese Wanbao, sulla base di precisi impegni per il suo rilancio. Nel 2016 Wanbao presenta al ministero dello Sviluppo economico un piano industriale, che ha l’obiettivo di trasformare lo stabilimento di Belluno, “entro il 2020, nel più importante insediamento produttivo in Europa di un grande gruppo indipendente nel settore della refrigerazione domestica”.
"Bello. Peccato che da allora ad oggi, sempre suon di licenziamenti, i lavoratori siano passati da 438 a 270 e che nei giorni scorsi il signor Lu (amministratore delegato del gruppo) abbia annunciato una riduzione dei volumi produttivi e l’esaurimento dei finanziamenti per il rilancio della fabbrica. I disimpegno di Wanbao, in barba agli accordi firmati, mette a rischio il futuro dello stabilimento metalmeccanico, proprio mentre altri grandi gruppi stanno investendo in Europa proprio nel settore in cui operano i lavoratori del sito bellunese", denuncia in un comunicato la Fiom Milano.
Per martedì 24 settembre, è stato convocato un tavolo presso il Mise. Nel frattempo, per evitare che questa vicenda paradossale si concluda in modo drammatico, i lavoratori di Belluno hanno deciso di manifestare davanti al Consolato cinese di Milano.