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Vigilia di lotta alla Esselunga di Settimo Milanese e Dione Cassio. Dal pomeriggio del 23 dicembre sono ripresi i presidi di protesta. La mobilitazione, notte e giorno, spiega il sindacato, è scattata in risposta “all’ennesima totale chiusura da parte dell’azienda Brivio e Viganò rispetto agli impegni presi sabato scorso con il Prefetto e con la Filt Cgil Lombardia”.
Temporaneamente sospesa venerdì, nel tentativo di favorire una soluzione condivisa che ricomponesse la frattura tra addetti e azienda, la lotta è ripresa dopo l’esito negativo di due tavoli negoziali: il primo in sede sindacale e il secondo, sabato mattina, presso la Prefettura.
“Entrambi gli incontri – scrive la Filt Cgil lombarda in una nota – hanno evidenziato la totale chiusura dell’azienda rispetto alle richieste avanzate da lavoratrici e lavoratori in appalto per Esselunga, responsabili delle consegne a domicilio della spesa alimentare in tutta la Lombardia”.
“Turni di sei giorni a settimana, spesso di 12-13 ore al giorno”
Sindacato e lavoratori chiedono il riconoscimento per il maggiore sforzo del periodo prenatalizio, caratterizzato da un sensibile aumento dei volumi di consegna rispetto ai mesi precedenti. “Chi svolge questo lavoro – spiega la Filt Cgil – opera già in condizioni estremamente impegnative, con turni di servizio di sei giorni a settimana, spesso prolungati fino a 12-13 ore giornaliere. A ciò si aggiunge l’utilizzo di furgoni sovraccarichi oltre i limiti consentiti dal Codice della Strada, con gravi rischi sia per la sicurezza personale sia per quella degli altri utenti della strada”.
Filt Cgil Lombardia: “Questa battaglia è un esempio di riscatto ed emancipazione”
La federazione Cgil che difende gli addetti della logistica esprime la propria massima solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolte, schierandosi al loro fianco nella lotta per la dignità e per il riconoscimento del loro impegno. “La battaglia per condizioni di lavoro più eque rappresenta un esempio di riscatto ed emancipazione, che merita tutto il nostro sostegno”.