PHOTO
Ogni estate, purtroppo, in Italia si impone lo stesso problema: gli incendi che colpiscono il nostro territorio, con i lavoratori pubblici che sono chiamati a contrastarli. Troppo pochi, secondo la Fp Cgil, che torna per l'ennesima volta a lanciare l'allarme sulle carenze di organico. “Incendi che devastano il territorio, dalla Sardegna alla Puglia, dalla Sicilia all’Abruzzo, ferito soltanto pochi giorni fa dal mal tempo e dalle forti piogge, con il carico di frane e di allagamenti. Per i vigili del fuoco sono stati, sono e saranno giorni di lavoro intenso. È ora di potenziare il soccorso: serve arrivare a 40 mila unità operative”. Ad affermarlo è il coordinatore nazionale della Funzione pubblica dei vigili del fuoco, Mauro Giulianella.
La dotazione organica reale del corpo dei vigili, precisa il dirigente sindacale, “è attualmente di circa 35 mila unità, le assunzioni non coprono neanche i pensionamenti e il personale è chiamato al raddoppio dei turni, al prolungamento di orario e agli straordinari. Questo continuo correre ai ripari non permette agli uomini e alle donne del corpo di fare formazione e aggiornamento. Come se non bastasse l’amministrazione con il prossimo rinnovo del contratto pensa di istituire la reperibilità del personale: una follia. Anziché assumere si spinge sui carichi di lavoro aumentando l’orario”.
Ci sono lavori, aggiunge Giulianella, “che possiamo fare solo noi vigili del fuoco, professionisti del soccorso. Solo noi possiamo dare certezze in termini di tutele e salvaguardia della vita ai cittadini. La Fp Cgil lo dice da sempre: i vigili del fuoco sono insostituibili. Ma siamo sempre gli stessi: pochi, con scarsi Dpi e con automezzi storici e personale anziano (47 anni l’età media), senza una assicurazione Inail contro infortuni e malattie professionali. La politica deve capire che senza previsione e prevenzione dei rischi in ogni ambito del soccorso, a pagarne le spese sarà sempre e solo la collettività. Contratto, assunzioni, Inail e previdenza complementare saranno le nostre continue richieste al governo”, conclude.