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La protesta dei vigili del fuoco non si ferma. Dopo la lunga mobilitazione iniziata prima dell’estate e proseguita in settembre con diverse iniziative, Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf hanno indetto lo stato d’agitazione nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, per rivendicare interventi su assunzioni, rinnovo del contratto, previdenza e sicurezza sul lavoro.
“Abbiamo cercato il dialogo con l'amministrazione, provando a condividere nella prevista procedura di conciliazione, conclusasi lo scorso 2 agosto, una serie d’impegni purtroppo rimasti inascoltati e inevasi”, spiegano i rappresentanti nazionali Fp Cgil Vvf (Mauro Giulianella), Fns Cisl (Massimo Vespia) e Confsal Vvf (Franco Giancarlo): “Lo abbiamo fatto nei confronti della politica, con la conferenza stampa dello scorso 7 settembre alla Camera dei deputati, alla presenza di quasi tutti i partiti. E lo abbiamo fatto, facendo sentire forte la nostra voce, con l'iniziativa nazionale del 14 settembre a Roma”.
Una mobilitazione che non ha trovato risposte, cui ora i sindacati rispondono con lo stato d’agitazione. “Non abbiamo più alterative, solo promesse cadute nel vuoto”, proseguono Giulianella, Vespia e Giancarlo: “Il personale è stanco, scontento e demotivato. Ci chiede di agire con forza perché l'arrabbiatura è tale da non poter continuare a lavorare in queste condizioni”.
I vigili del fuoco pretendono concretezza. “Abbiamo da distribuire 40 milioni di euro provenienti da un percorso di armonizzazione del Corpo con altri Corpi dello Stato. Non riusciamo a comprendere le motivazioni che ostacolano il percorso di distribuzione delle risorse”, illustrano i sindacati: “Il personale specialista è costretto a subire il blocco dei concorsi per i passaggi di qualifica, delle mobilità e, nel merito della questione economica, delle risorse che, per una parte, sono spettanti dal 2018”.
Anche la gestione dell'emergenza nelle Marche, in un momento complicato per l'intero sistema della Protezione civile, ha evidenziato “le solite lacune logistiche e organizzative del Corpo, con gravi ricadute sul personale impegnato nelle attività di soccorso”.
Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf così concludono: “Questo stato di agitazione è frutto di una serie di negligenze, reiterate, da parte dei vertici del Dipartimento e del Corpo, che non hanno la percezione dei disagi vissuti dal personale nelle sedi di servizio e durante le operazioni di soccorso”.