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“A Suviana lo scenario d'intervento è unico nel suo genere. Sul posto stanno lavorando circa 50 vigili del fuoco con una trentina di mezzi. Il 9 aprile, il giorno dell'incidente, gli uomini in campo sono stati circa 150: una macchina, quella dei soccorsi, che si è subito attivata e che ha funzionato grazie anche all'ausilio delle altre regioni limitrofe. Esplosione, crollo, incendio e inondazione, in uno stabile che, anziché svilupparsi verso l'alto, si immerge per 9 piani - 40 metri circa - sotto il livello del lago. I vigili del fuoco arrivati sul posto hanno trovato uno scenario ‘apocalittico’”.
A dichiararlo è Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf, che oltre a “partecipare al dolore dei familiari delle vittime e dei feriti”, ringrazia “tutte le donne e gli uomini intervenuti sul posto per la grande professionalità dimostrata”.
“Questo è il momento dei soccorsi e della messa in sicurezza. Le operazioni hanno coinvolto uomini e donne dei Vigili del fuoco e di altri enti e corpi dello Stato, in condizioni di lavoro estreme che a quanto pare - il monitoraggio è tuttora in atto - potrebbero far presumere anche la presenza di particelle di amianto contenute in alcuni componenti della turbina. La fuoriuscita dell'olio dall'impianto ha complicato molto le operazioni di soccorso del personale sommozzatore, rendendo la visibilità in acqua pari a zero”.
“È l’ennesima dimostrazione – continua - di quanto sia necessario vigilare sugli effetti che potrebbero ripercuotersi sulle condizioni ‘psicofisiche’ dei soccorritori i quali, pur mettendo a rischio quotidianamente la propria salute e vita, non hanno una tutela assicurativa Inail contro gli infortuni e le malattie professionali. Serve urgentemente un modello di tutela in grado di monitorare costantemente la salute di lavoratrici e lavoratori. Serve inoltre aumentare gli organici e intervenire sui carichi di lavoro del personale. La mobilitazione continua”, conclude Giulianella.