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Presidio giovedì 9 luglio a Roma delle lavoratrici e dei lavoratori di Italtel. L’appuntamento è alle ore 9.30 sotto la sede della Prefettura (in via Quattro Novembre). L’azienda sta vivendo uno dei momenti più critici degli ultimi dieci anni, complici anche le crisi dei comparti delle telecomunicazioni e dell’innovazione tecnologica. Attiva da quasi 100 anni, Italtel è una società che progetta, sviluppa e realizza prodotti e soluzioni per reti e servizi di telecomunicazione di nuova generazione.
“Italtel è oggi in grande difficoltà”, spiegano i segretari generali territoriali di Fiom Cgil (Fabrizio Potetti) e Uilm Uil (Lapo Orlandi). La crisi è motivata dalla “difficilissima situazione debitoria”, ma anche dalla “riduzione del volume delle commesse Tim rispetto al 2018 e dal rallentamento delle attività per Open Fiber, fattori che hanno prodotto una drastica diminuzione del fatturato nel 2019”.
Italtel ha presentato domanda di concordato per la ristrutturazione del debito, nel contempo numerose società si stanno proponendo di rilevare attività aziendali molto importanti: per i sindacati, però, è “fondamentale mantenere l’integrità aziendale”. Fiom e Uilm ritengono Italtel “un’azienda strategica, le cui lavoratrici e lavoratori hanno competenze e know how che non devono essere dispersi”.
Sindacati e lavoratori sollecitano le istituzioni a “un immediato e forte intervento pubblico, anche attraverso la Cassa depositi e prestiti, per creare da subito le condizioni per salvaguardare e rilanciare l'azienda nella sua integrità, scongiurando ‘spezzatini’ che avrebbero ripercussioni estremamente negative sui lavoratori”.
Il Paese ha bisogno di una politica industriale e di una strategia per le telecomunicazioni che “consenta di portare la banda ultralarga e connessioni veloci alla pubblica amministrazione, alle imprese e ai cittadini, in tempi compatibili con quelli industriali, permettendo nel contempo la tenuta e lo sviluppo occupazionale delle aziende cui vengono affidati i compiti di progettazione e costruzione delle reti, dei prodotti e dei servizi per le telecomunicazioni”. In conclusione, Potetti e Orlandi rimarcano come sia “paradossale che, mentre si parla della necessità di una rete di telecomunicazioni a banda larga, si debbano gestire continue ristrutturazioni nelle aziende che operano in questo comparto”.