PHOTO
Scenderanno in sciopero domani, sabato 11 maggio, gli addetti del magazzino di Cazzago i Pianiga che lavorano per la cooperativa Movimob e hanno come committenza Mondo Convenienza. Parliamo di 80 lavoratori tra facchini e autisti del magazzino di Cazzago di Pianiga (Venezia) che hanno deciso di protestare contro l'abbassamento dei loro stipendi (un taglio di circa 200 euro, secondo il sindacato) e la pesantezza delle condizioni di lavoro, tanto che - denuncia la Filt Cgil - nessuno riesce a superare i 40 anni di età in quelle posizioni. Lo sciopero sarà accompagnato da un presidio, l'appuntamento è per le ore 10 davanti al magazzino in via Friuli Venezia Giulia 3.
"Siamo in presenza di turni massacranti (anche 13 ore al giorno dalle 6 di mattina), con trasporti pesanti e riposi ridotti", spiega Marcello Salbitani, della Filt Cgil di Venezia che ha dichiarato lo sciopero per tutto il personale della Soc Coop. Movimob, cantiere Cazzago di Pianiga di Dolo (Ve) con Committenza Mondo Convenienza. "Lo sciopero è dovuto al fatto che il lavoratori non hanno le garanzie minime di sicurezza - continua il sindacalista - gli viene applicato un contratto non corretto rispetto alle mansioni che svolgono, depauperando così il magro salario che, per essere dignitoso abbisogna di molte ore di straordinario mensili e giornaliere, inficiando così la sicurezza personale ed altrui".
"Inoltre la proprietà non vuole ricevere la Cgil per discutere dei problemi evidenziati non riconoscendo neppure la rappresentanza - denuncia ancora Salbitani - I lavoratori autisti e facchini addetti alla distribuzione scioperano perché con l'ultimo cambio appalto, Mondoconvenienza, ha affidato alla attuale coop l'appalto della distribuzione della mobilia, ma accettando che quest'ultima applicasse un contratto di circa 200 euro mensili di meno del contratto della logistica in vigore fino al cambio appalto. Inoltre si sciopera perché i turni di lavoro sono incessanti e non concordati col personale. E perché per caricare e scaricare non vengono rispettate le norme di sicurezza a discapito della schiena e degli arti dei lavoratori".
La Filt Cgil ha richiesto un incontro e cercato di nominare delle rapppresentanze sindacali, "ma ci è stato risposto no su tutta la linea. Basta con lo sfruttamento, basta coi ricatti salariali,basta con le ingiustizie!!!Vogliamo lavorare, ma coi giusti diritti", conclude Salbitani.