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Dopo un presidio durato tre giorni, iniziato alle 5 di mattina di lunedì 16 dicembre e proseguito, nonostante il freddo, a oltranza fino tarda sera con il rallentamento stradale, il 18 dicembre, della Romea, i circa 250 lavoratori in appalto presso la centrale Enel di Fusina riceveranno finalmente il loro stipendio di novembre e la tredicesima.
Al termine di un lungo braccio di ferro fra Enel e la RTI (formata dalle aziende Bonatti spa, Somi Impianti Demolizioni srl, Idromacchine spa e Scandiuzzi Steel Constructions spa) e grazie soprattutto alla determinazione e tenacia degli operai, la Bonatti, capo-commessa del raggruppamento di imprese che hanno vinto l’appalto di Enel, ha deciso di pagare gli stipendi arretrati. Questa soluzione risolve temporaneamente la situazione di stallo venutasi a creare. È stato infatti condiviso nella serata del 18 dicembre un accordo fra la Bonatti spa, la Somi srl e la Fiom Cgil di Venezia che stabilisce il pagamento degli stipendi di novembre e delle tredicesime che sarà effettuato entro, e non oltre, quattro giorni dalla firma dell’accordo.
Questa mattina, 19 dicembre, la Fiom ha indetto un’assemblea di tutti i lavoratori della Somi, tutti impegnati da mesi nella costruzione dei nuovi impianti della centrale di Fusina, tutti e 250 coinvolti nella vertenza e preoccupati dall’eventualità di non ottenere quello per cui hanno lavorato in questi mesi.
“Questa vittoria è tutta dei lavoratori che con coraggio e determinazione hanno affrontato questa difficile situazione, rischiando in prima persona con straordinario impegno e unità, non cedendo di un passo, neppure nei momenti più bui... e freddi. Facendo sentire la loro presenza in ogni momento di questa vertenza e la ferma intenzione di avere ciò che a loro spettava”, è il commento di Michele Valentini, segretario Fiom Venezia.
“Hanno prima bloccato gli ingressi della centrale, facendo entrare solo il personale necessario alla gestione in sicurezza del sito, poi la rotonda per entrare in Romea. Non una decisione facile, ma necessaria per il raggiungimento dell’obbiettivo. I lavoratori sono riusciti a farsi sentire dalla committente e dalla RTI, anche grazie all’intervento del Prefetto di Venezia, cui va il nostro apprezzamento e quello delle maestranze per l’aiuto concreto alla soluzione della crisi. Alla fine siamo riusciti a giungere a questo importante risultato. La firma dell’accordo fra le parti – ha concluso – permetterà a questi lavoratori di tornare a casa per Natale con i loro dovuti compensi”.