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Venerdì 30 settembre dalle ore 11 davanti al municipio di Venezia, si terrà un presidio della Cgil insieme ai lavoratori del Petrolchimico di Marghera. Durissima la posizione di Ugo Agiollo, segretario generale della Cgil di Venezia e della segreteria veneziana, che riportiamo in questa pagina. "Da anni ormai le dismissioni a Porto Marghera proseguono senza sosta: uno dei più grandi distretti industriali d’Europa sta subendo un declino, che si vorrebbe, inarrestabile e irreversibile senza che questo alimenti la giusta indignazione. Tante sono le aziende che hanno chiuso o che se ne sono andate senza essere sostituite da progetti industriali credibili per il benessere del territorio e della nostra comunità. Non da ultimo anche ENI , multinazionale italiana e colosso dell’energia, ha deciso la chiusura di un importante impianto per la lavorazione dei polimeri - il Cracking - senza quegli investimenti socialmente ed ecologicamente compatibili che chiedevamo.
"Da subito la Cgil - dichiara Ugo Agiollo - ha contestato questa decisione discutendone con i lavoratori diretti della chimica, con i metalmeccanici delle ditte d’appalto e con le lavoratrici e lavoratori dei servizi, tutti coinvolti direttamente o indirettamente dalle scelte annunciate da ENI. I progetti alternativi presentati non compenseranno le attività in essere sia in termini di occupazione che in termini di qualità della stessa, che sarà molto più povera professionalmente. Come Cgil abbiamo chiesto di discutere delle scelte di politica industriale da adottare sul territorio e sui progetti che possono creare occupazione stabile e di qualità. Al contrario l’Amministrazione della città asseconda e facilita i processi di deindustrializzazione in atto e uno sviluppo fondato sul lavoro povero. Eppure, è sotto gli occhi di tutti cosa ci hanno insegnato due anni di pandemia e quanto sia fragile un’economia basata solo sul turismo e sul commercio
Nemmeno adesso, con i miliardi messi a disposizione dal Pnrr, il Comune di Venezia, la Regione Veneto e le Associazioni industriali e categoriali sono riuscite a presentare progetti concreti e di transizione energetica: lo stesso polo dell’idrogeno, tanto decantato, non ha a oggi nessun progetto presentato al Governo, al contrario di quanto fatto da altre amministrazioni d’Italia. Nessuna nuova attività industriale, nessun progetto credibile nonostante siano state presentate iniziative come l’Area di Crisi Complessa e la Zona Logistica Semplificata, funzionali a creare le condizioni per un’inversione di tendenza a Porto Marghera, che non hanno dato risultati concreti o sono ancora totalmente sulla carta. Per tutte queste ragioni - conclude Agiollo - domani saremo davanti al Comune di Venezia, a chiedere che si convochi immediatamente un tavolo istituzionale con le parti sociali e si diano chiare e precise risposte ai lavoratori".