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In una Valle d'Aosta con i suoi 125 mila abitanti, i numeri dell'epidemia coronavirus fanno tremare: 1124 positivi dall'inizio dell'emergenza e 448 quelli attuali, di cui 83 ricoverati in ospedale, gli altri 365 in isolamento domiciliare. 137 i deceduti, di cui 70 uomini e 67 donne.“Che sia un'emergenza capitata inaspettatamente, da noi come in altre regioni, questo nessuno lo mette in dubbio, ma l'atteggiamento dell'Azienda sanitaria valdostana è antisindacale”. A dirlo senza troppi giri di parole è Pietro Trovero, segreteria regionale Funzione Pubblica Cgil Valle d'Aosta, che incalza: “Nella progettazione della Fase 2 non siamo stati interpellati come organizzazioni sindacali, senza contare che gli unici tre incontri che hanno avuto luogo in via telematica sono stati richiesti da noi sindacati. Ma a parte sentirci decantare le lodi da parte dell'Azienda sul suo operato, nulla è stato mai detto su progetti o tanto meno è stata fatta un'accurata analisi della situazione. L'Usl non si è mai premurata di farci avere dei dati. Quello che abbiamo, lo abbiamo ricevuto indirettamente”.
È un fiume in piena Trovero: “Non è l'unico caso di atteggiamento per niente costruttivo da parte dell'Azienda. Basti pensare anche al bonus per il personale sanitario, doveva essere versato ad aprile, ma l'Usl non l'ha fatto. In quest'ultimo caso anche una mancanza di sensibilità verso i lavoratori che in questa epidemia sono in prima linea, poi troppo facile riempirsi la bocca di elogi davanti ai microfoni, quando nei fatti questa “riconoscenza” non si vede. Che poi sono soldi che l'Azienda deve al personale sanitario, visto che è contenuto nel Dpcm, ma si attaccano al burocratismo e visto che possono versarlo entro dicembre, si comportano così”. E prosegue: “Senza parlare poi della questione Dpi ( dispositivi di protezione individuale) che in primis al personale sanitario sono arrivati inadeguati e in ritardo”.
E in conclusione dice Trovero: “Dove sono i tamponi a tappeto per il personale sanitario? Com'è possibile che proprio un'Azienda sanitaria non si prodighi nel mettere in sicurezza il proprio centro, in cui oltre tutto vengono curati anche i malati covid19? Ad oggi i tamponi effettuati al personale sanitari sono pochi. Qui si parla delle vite delle persone e un atteggiamento menefreghista da parte dell'Azienda è inaccettabile. Altro che elogi, per noi, come Funzione Pubblica Cgil, non è stato fatto tutto il possibile per contenere l'epidemia”.