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Si è svolta in questi giorni la prova di francese per il concorso rivolto agli infermieri (80 posti). Semplifichiamo, dando qualche dato: 200 candidati circa alla partenza, 38 esonerati dalla prova di francese, solo 44 candidati hanno superato la prova. Comunque la si pensi, è una prova che costituisce un ostacolo per l'aspirante infermiere.
Dice Igor De Belli, segretario generale Fp Cgil Valle d'Aosta: "Ci era stato promesso che tutti gli idonei superata la prova di francese, sarebbero stati reclutati per dare man forte ai loro colleghi stremati. Così non è stato. Senza contare che vediamo sfumare anche quel barlume di speranza di stabilità per i lavoratori precari. Non vogliamo essere pessimisti a prescindere, ma temiamo tempi bui per il recupero delle risorse infermieristiche necessarie all'ospedale Parini. Siamo nelle premesse di una quarta ondata dell’emergenza Covid, che si preannuncia coriacea più del previsto. Non ci sembra difficile da comprendere che in questa fase il concorso ha una grande importanza per reperire nuove forze lavoro da affiancare agli attuali lavoratori della sanità valdostana, già aspramente provati dalla mole di lavoro che hanno.
Quindi visto lo stato di emergenza, ma anche in una prospettiva di lungo periodo, bisognerebbe cercare di usare il buon senso e almeno nel settore socio- sanitario, quando si indice un concorso, bisognerebbe interrogarsi sul fatto di dare priorità alle prove sulle competenze, rispetto a quelle sul bilinguismo . Non è più procrastinabile un serio e costruttivo confronto". Conclude De Belli: "Siamo contrari infine (e lo diciamo una volta per tutte) con le dichiarazioni diffuse a mezzo stampa dal Governo regionale, sull'ipotesi di voler procedere alla regionalizzazione del Contratto Collettivo della Sanità, come soluzione per sopperire alla fuga dei sanitari dalla nostra regione. Ci sembrano dichiarazioni pretestuose e sloganistiche".