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125 mila abitanti, 74 comuni, 8 Unité des Communes, una miriade di società partecipate e un ispettore del lavoro. Chi controlla la sicurezza e la legalità nei luoghi di lavoro in Valle d’Aosta? Ci sono 12 amministrativi, che si districano in svariate mansioni, ma l’attività continua ad andare avanti soprattutto a livello amministrativo, grazie ai pochi - e a questo punto - preziosi dipendenti che ci sono.
La situazione è drammatica da questo punto di vista e a lanciare l’allarme per primo é il segretario generale Fp Cgil Igor De Belli: “Pare che lo Stato abbia poco "interesse" nell'inviare personale ai suoi enti in Valle d’Aosta e questo vale anche per Agenzia fiscale, Inps, Inail, Tribunale, Procura, personale civile della Questura, etc. Forse per lo Stato siamo autosufficienti nella Pubblica Amministrazione, ma non è così. La Regione dovrebbe rendersi conto della situazione e di quanto tali funzioni siano indispensabili per la nostra collettività e, grazie alle sue prerogative statutarie, dovrebbe farsi parte attiva e magari indire dei concorsi, in modo da dare la possibilità anche ai valdostani - e soprattutto ai giovani - di partecipare. Non si può pensare a un’autonomia speciale solo quando fa comodo.
L’autonomia speciale della Valle d’Aosta è un tema serio, ma non si può pensare di continuare a dare la colpa al Governo nazionale per poi stare con le mani in mano, rimanendo spettatori di una situazione che alla fine riguarda tutti noi”. Il segretario De Belli ricorda come fino a 10 anni fa gli ispettori del lavoro in Valle fossero almeno sei. Ora neanche più quelli, visto che ci sono stati i pensionamenti e i dipendenti rimasti devono fare i salti mortali per garantire i servizi. "Non basta più dire soltanto "Più Controlli e Più Sicurezza", a Roma come ad Aosta, se poi non viene presa nessuna decisione concreta in questa direzione. E non basta più dire solo “é colpa del governo nazionale”. Servono azioni decise e non fare orecchie da mercante, quando si sollevano questi tipi di problemi. La legalità e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono temi seri e non più procrastinabili. Ne va della salute e della sicurezza di tutti noi”.