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Dopo un’estate di polemiche e botte e risposte sui giornali, sindacati e industriali tornano a sedersi intorno a un tavolo per decidere come affrontare questa fase delicata della pandemia. Tema centrale nel colloquio tra il presidente di Confindustria Bonomi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Landini, Sbarra e Bombardieri, il green pass ma soprattutto i tamponi che sia le imprese che i sindacati non intendono far pagare alle aziende ai lavoratori. E in attesa della decisione del governo nella prossima cabina di regia, chiedono insieme all'esecutivo una parola chiara sui costi.
"Sappiamo che giovedì c'è una cabina di regia del governo – sottolinea il leader di Confindustria Carlo Bonomi - e laddove si dovesse decidere, come noi auspichiamo, l'obbligo gratuito del green pass all'interno dei luoghi di lavoro e se le parti sociali trovassero un accordo su questo, io credo che ci possa essere da parte del governo un riconoscimento di questo passaggio, di questo possibile accordo tra noi e i sindacati facendo a quel punto un'operazione di utilità sociale e quindi facendosi carico del costo di tamponi”.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, continua a sollecitare l’esecutivo: “Se le parti sociali dovessero arrivare a una richiesta condivisa di intervenire rendendo obbligatorio il vaccino credo che questo sarebbe un punto importante di cui le forze politiche di governo dovrebbero tener conto”.
“Quando si parla di sicurezza i costi non possono essere assoluta sulle spalle dei lavoratori", spiega il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri. Giudizio positivo del leader della Cisl, Luigi Sbarra, su questo primo incontro: "Dopo mesi e mesi di mancato confronto riprendere la discussione per noi assume un valore un significato particolare”.
Oltre a Confindustria, Cigli, Cisl e Uil hanno incontrato il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, confermando la disponibilità dei sindacati a promuovere congiuntamente nei luoghi di lavoro una campagna ulteriore di sensibilizzazione, anche con l’ausilio di esperti del mondo scientifico, per tutelare la salute e la sicurezza di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori e per garantire la continuità occupazionale e produttiva, secondo un principio di responsabilità sociale evocata peraltro in queste giornate dallo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
I tre leader sindacali hanno auspicato una proficua convergenza con la Confederazione italiana della piccola e media industria privata anche sui temi della riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, e sugli strumenti operativi per l’attuazione concreta del Pnrr, anche nella prospettiva di giungere alla definizione con una massima condivisione delle riforme economiche e sociali necessarie allo sviluppo del Paese.