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I vaccini approderanno presto in farmacia. Il decreto Sostegni ha ratificato l’estensione dell’attività di vaccinazione ai presidi sanitari che vedono così accresciuto il loro ruolo, già centrale e composito dall’inizio della pandemia. Nel disorientamento generale che ha accompagnato la prima chiusura, lo scorso anno, le farmacie hanno assunto la funzione di prime barriere sanitarie del territorio e hanno tenuto un forte rapporto con la popolazione, che non poteva più rivolgersi al medico di base con la libertà e la frequenza di prima, e negli ultimi mesi sono state coinvolte anche nell’attività di screening con l’effettuazione dei tamponi rapidi.
Con l’attività di vaccinazione, farmacisti e operatori di farmacia si troveranno nuovamente in prima linea, stabilendo questa volta un contatto fisico con l’utenza che il loro ruolo inizialmente non prevedeva: una limitazione che il decreto ha abolito, senza però tenere conto che per le farmacie non sono mai stati concordati protocolli specifici di tutela dai rischi di contagio, che i farmacisti non sono dotati di coperture assicurative garantite ad altri professionisti della sanità e che non hanno nemmeno ricevuto formazione appropriata per svolgere questo genere di operazioni.
Senza contare che tanto coinvolgimento, professionalità e dedizione convivono con la realtà di un contratto nazionale scaduto da oltre otto anni, un dettaglio che non è stato tenuto in alcun conto nel corso di questo ultimo, difficile anno. “L’importanza di farmacisti e operatori di farmacia durante l’emergenza è stata riconosciuta su un piano retorico, ma non nei fatti – spiega Federico Antonelli, Filcams Cgil nazionale - né con la condivisione di protocolli che tutelasse la loro salute, di concerto con le organizzazioni sindacali che li rappresentano, né con il riconoscimento della loro professionalità dal punto di vista contrattuale. Meritano di più della retorica del grande impegno, meritano di vedere riconosciuti i lori diritti”.
Nel decreto Sostegni, nota la Filcams, viene anche ridefinita la remunerazione a favore delle farmacie per coprire i cali di fatturato subiti negli ultimi mesi e garantire una copertura economica a fronte dei nuovi incarichi in arrivo: il sindacato di categoria si auspica la destinazione di parte di queste risorse anche ai lavoratori e si dichiara disponibile all’apertura di un confronto, per mettere in condizione tutti i soggetti coinvolti - farmacie, lavoratori e utenti - di affrontare nel miglior modo possibile, e con tutte le tutele necessarie, il processo del piano vaccinale.