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Lo sciopero generale dichiarato da Cgil e Uil ha ricevuto critiche da parte di vari esponenti politici e delle associazioni imprenditoriali. Noi riteniamo invece che la protesta sia più che giustificata da scelte del governo che non sanano gli squilibri a danno dei lavoratori e dei meno abbienti che si sono accumulati a causa delle politiche perseguite da oltre vent’anni e che hanno dato una pessima prova da tutti i punti di vista: quello della crescita, dell’occupazione, dei conti pubblici, della produttività, delle disuguaglianze, degli squilibri territoriali, della qualità della vita. Non uno di questi fondamentali problemi può dirsi migliorato negli ultimi decenni, mentre l’evasione fiscale continua a essere elevatissima.
In questa fase, per la prima volta da molti anni, il problema non è quello della scarsità delle risorse, ma di impiegare al meglio quelle già in campo. Tuttavia, sul piano della programmazione della spesa e delle politiche industriali il governo non sta introducendo alcuna significativa discontinuità rispetto al passato: fa poco o nulla per ridurre le disuguaglianze, persegue la privatizzazione nella gestione dei servizi pubblici essenziali, alimenta la precarietà del lavoro, non affronta seriamente gli squilibri territoriali.
Una protesta contro questo tipo di politiche ci sembra non solo legittima, ma necessaria. Esprimiamo la nostra solidarietà alla protesta sindacale e ci uniamo a essa nel chiedere con forza un deciso cambio di rotta.
Primi firmatari:
Nicola Acocella, economista
Massimo Amato, economista
Pino Arlacchi, sociologo
Annaflavia Bianchi, economista
Maria Luisa Bianco, sociologa
Silvia Borelli, giurista
Paolo Borioni, storico
Carmelo Buscema, sociologo
Alessandro Caiani, economista
Rosaria Rita Canale, economista
Carlo Clericetti, giornalista
Alessandra Corrado, sociologa
Andrea Di Stefano, giornalista
Giovanni Dosi, economista
Marco Fama, sociologo
Andrea Fumagalli, economista
Mauro Gallegati, economista
Alfonso Gianni, saggista
Claudio Gnesutta, economista
Enrico Grazzini, giornalista e saggista
Andrea Guazzarotti, giurista
Andrea Lassandari, giurista
Riccardo Leoni, economista
Stefano Lucarelli, economista
Ugo Marani, economista
Guido Ortona, economista
Ugo Pagano, economista
Luigi Pandolfi, giornalista
Gabriele Pastrello, economista
Paolo Pini, economista
Felice Roberto Pizzuti, economista
Riccardo Realfonzo, economista
Andrea Ricci, economista
Enrico Saltari, economista
Roberto Schiattarella, economista
Alessandro Somma, giurista
Antonella Stirati, economista
Giuseppe Tattara, economista
Mario Tiberi, economista
Leonello Tronti, economista
Anna Maria Grazia Variato, economista
Andrea Ventura, economista
Marco Veronese Passarella, economista
Gennaro Zezza, economista
Lorenzo Fioramonti, economista
Filippo Barbera, sociologia
Francesco Pallante, giurista
Gian Carlo Cerruti, sociologo
Francesco Scacciati, economista
Giovanni Orlandini, giurista
Vincenzo Bavaro, giurista
Marco Dani, giurista
Dario Guarascio, economista
Riccardo Bellofiore, economista
Giovanna Vertova, economista
Paolo, Piacentini, economista
Maurizio Franzini, economista
Massimo Villone, costituzionalista