E' arrivata a sorpresa, con una settimana d'anticipo rispetto quanto era previsto, la terza manovra del governo Meloni.

L'Esecutivo ha fatto un balzo avanti, chiudendo in anticipo, così ieri la legge di bilancio è stata approvata da un Consiglio dei ministri fissato per varare sul filo di lana solo il Documento programmatico da inviare a Bruxelles.

In termini lordi pesa circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Si tratta di una manovra senza alcun investimento per rilanciare il lavoro, e che punta all’austerità.

Secondo quanto annunciato, con la manovra arriveranno il tanto discusso contributo delle banche e i tagli lineari per i ministeri. Due dei dossier più delicati su cui da settimane il Governo ha discusso per trovare una quadra. Sulla questione più delicata per gli equilibri interni alla maggioranza, quella delle banche, pare che si vada avanti.

Lavoro

Si confermano gli incentivi all’occupazione di giovani e donne nel Sud Italia, anche per i contratti attivati nel biennio 2026-2027. Inoltre, sono previsti incentivi per le imprese nelle Zone Economiche Speciali (Zes) e misure a sostegno dell'autoimpiego in settori strategici legati alla transizione digitale ed ecologica. La tassazione agevolata al 5% sui premi di produttività sarà estesa fino al 2027, con incentivi aggiuntivi per i nuovi assunti che accettano di trasferirsi a oltre 100 chilometri dalla loro attuale residenza

Si punta alla conferma della misura sui fringe benefit, con possibili modifiche. La soglia di esenzione, stabilita dall’ultima legge di bilancio, è di 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e di 1.000 euro per tutti gli altri. Questi benefit possono essere utilizzati anche per il pagamento dell’affitto o del mutuo per la prima casa.

La proroga del taglio del cuneo fiscale e la riduzione degli scaglioni Irpef rappresentano più della metà del valore complessivo della manovra, circa 14 miliardi. Il taglio del cuneo potrebbe, nel 2025, essere contributivo per i redditi fino a 20.000 euro, diventando poi fiscale con l’aumento delle detrazioni fino a 35.000 euro. Si ipotizza anche una riduzione rapida per i redditi fino a 40.000 euro, con la possibilità di abbassare l'aliquota intermedia dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro, a condizione che arrivino fondi sufficienti dai concordati preventivi. Come confermato daGiorgetti, la manovra prevede risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il periodo 2025-2027.

Pensioni

Non sono in programma riforme pensionistiche strutturali, ma si lavora per confermare la piena indicizzazione delle pensioni all'inflazione e per aumentare le pensioni minime. Si ipotizza anche un miglioramento del bonus Maroni, con incentivi per chi sceglie di lavorare oltre l’età pensionabile. Potrebbe inoltre essere introdotto un meccanismo di adesione automatica per la previdenza complementare.

Famiglia

Viene introdotta una nuova "Carta per i neonati" che offre un contributo di 1.000 euro alle famiglie con un Isee inferiore a 40.000 euro, per coprire le spese iniziali legate alla nascita di un bambino. Inoltre, si potenziano sia il bonus asili nido che l’assegno unico, il quale sarà escluso dal calcolo dell'Isee.

Le detrazioni fiscali saranno calcolate in base al numero dei membri della famiglia, con l’introduzione di un tetto massimo detraibile modulato per nucleo familiare. Questo è visto come un primo passo verso il "quoziente familiare". Si discute anche la possibilità di abbassare la soglia di reddito (oggi a 120.000 euro) oltre la quale scatta il decalage degli sconti fiscali del 19%. Un'altra misura attesa è l'estensione della decontribuzione alle lavoratrici autonome con due o tre figli.

Banche e assicurazioni

Oltre alle banche, anche le compagnie assicurative contribuiranno con circa 3,5 miliardi di euro. Si prevede che 3 miliardi arriveranno attraverso un anticipo sulle Dta (imposte differite attive), mentre non sono previsti aumenti dell’Ires o dell’Irap.

Tagli, sanità e bonus

I ministeri dovranno ridurre le proprie spese del 5% per reperire risorse utili alla manovra. Gli enti locali, inclusi i Comuni, dovrebbero essere esentati da questi tagli.

La spesa sanitaria non subirà tagli. Il ministro Schillaci ha espresso ottimismo, suggerendo che l’aumento previsto rispetto ai 5 miliardi stanziati nella precedente legge di bilancio potrebbe arrivare a 3 miliardi.

È prevista la proroga del bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa nel 2025, evitando così che l’aliquota agevolata scenda al 36% a partire da gennaio.