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"Bene l’insediamento di un tavolo sull’agroalimentare, che vede la partecipazione di tutti i soggetti attivi della filiera”, dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil, nel suo intervento al tavolo sull'agroindustria convocato dai ministeri Mimit e dal Masaf. "
L’integrazione tra i due ministeri, e in futuro la partecipazione di altri dicasteri a tavoli che riguarderanno i temi della filiera agroalimentare – aggiunge il dirigente sindacale - è una scelta positiva perché coinvolge tutti i ministeri che incidono nelle politiche agroalimentari, e realizza un coordinamento tra di loro”.
“Abbiamo chiesto un maggiore coordinamento tra settore primario, industria, logistica, trasporti e la grande distribuzione, che possa essere utile allo sviluppo della filiera agroalimentare – spiega Mininni - Abbiamo chiesto che ci sia una maggiore distribuzione del valore prodotto nella filiera, che spesso si traduce a discapito del reddito agricolo e dei lavoratori. Intervenire in questo senso significa anche rafforzare il contrasto allo sfruttamento e al caporalato, affinché venga valorizzato e difeso il lavoro. Bisogna anche contrastare le agromafie, che si infiltrano sempre di più in un comparto che produce valori aggiunti. Caporalato e sfruttamento in questo modello di sviluppo passano anche dall’agricoltura a settori come la logistica e altre filiere, che sono esposte alla catena infinita degli appalti e alla ricerca di salari bassi”.
“Questo non è un modello di sviluppo compatibile con quello di un agroalimentare che punta sulla qualità e sulla sostenibilità sociale e ambientale, che si è candidato negli ultimi anni ad essere il traino dell’export nel nostro paese – sottolinea il segretario generale della Flai Cgil - Abbiamo chiesto al governo di sostenere un piano straordinario di formazione per i lavoratori dell’agroindustria, che con l’avvento della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale potranno essere esposti a espulsioni dai processi produttivi, in quanto non preparati a confrontarsi con il salto tecnologico. “Infine abbiamo apprezzato le dichiarazioni del ministro Lollobrigida, che sono tese a garantire per l’Italia cibo buono per tutti – conclude Mininni - perché in una fase come quella attuale, dove i redditi sono esposti ad un’alta inflazione, si rischia che il cibo buono diventi appannaggio solo delle classi ricche, agiate del nostro paese. E chi soffre la crisi deve invece accontentarsi di cibo di qualità inferiore. Questo problema mette in evidenza come sia assolutamente necessario che il governo, così come abbiamo chiesto anche stamattina, metta urgentemente al centro della sua azione il rafforzamento dei salari dei lavoratori attraverso la delega fiscale e riforme che possano contrastare l’inflazione. Il problema non può essere risolto solo con i rinnovi contrattuali che abbiamo alle porte. Insediato il tavolo, adesso aspettiamo politiche industriali degne di una visione utile allo sviluppo del paese”.