PHOTO
Il 25 e 26 gennaio la Filcams Cgil si ritrova per l'assemblea organizzativa 2022. Il sindacato del terziario si riunisce per fare il punto sui prossimi passi della sua categoria, proprio all'inizio dell'anno, in vista dei prossimi dodici mesi che abbiamo davanti. Ne abbiamo parlato con la segretaria generale, Maria Grazia Gabrielli.
Quali sono i temi dell'assemblea?
Le discussioni affrontate nelle assemblee dei territori, hanno riconfermato la necessità di definire un modello sindacale che vede la sua centralità nella presa in carico della condizione delle persone, come lavoratori e come cittadini, attraverso una presenza sempre più forte nei luoghi di lavoro e nel territorio. Un sindacato di prossimità e digitale, sempre più vicino ai bisogni delle persone, delle lavoratici e dei lavoratori, per rafforzare la tutela e i diritti attraverso l’azione individuale e collettiva, agendo sulla contrattazione inclusiva e sul rafforzamento del nostro sistema dei servizi di tutela individuale. La precarietà, la discontinuità del lavoro e l'aumento delle povertà si sono accentuate nella pandemia aumentando le disuguaglianze tra le persone e i territori e questa condizione è quella che leggiamo e viviamo in molti settori della categoria e su cui il sindacato è impegnato a determinare una discontinuità che metta al centro equità, stabilità, inclusione. Alla centralità che assumono questi problemi corrisponde la nostra capacità di saper rafforzare e agire la contrattazione di sito, di filiera, sociale e territoriale e la contrattazione d'anticipo, in particolare nell'ambito degli appalti. Il tema della rappresentanza, partecipazione e democrazia è parte e sostanza della vita del sindacato su cui la categoria ha posto la propria riflessione: la partecipazione e la rappresentanza di genere, dei giovani, della propria rete di delegate e delegati, forme e luoghi della partecipazione attiva alla vita e alle scelte dell'organizzazione. Una discussione complessiva sulle scelte di un ridisegno dell'organizzazione che la categoria ha affrontato partendo anche da un bilancio sulle proprie azioni, i limiti, le sperimentazioni, i risultati registrati per condividere le priorità, le sfide, gli ambiti di azione futura.
Quali sono i principali nodi e le vertenze da sciogliere nell'arco del 2022?
I settori della Filcams sono stati fortemente provati dalla pandemia, ma nonostante le difficoltà in cui versano, la contrattazione non si ferma. Anzi, il suo ruolo deve essere rafforzato, anche per respingere l’aggressione del dumping contrattuale, compiuto da contratti minori o “pirata”. Gli obiettivi per consegnare risposte normative ed economiche alle lavoratrici e lavoratori riguardano un numero importante di rinnovi contrattuali aperti, dal terziario agli studi professionali, e tra questi la condizione ormai insostenibile dei mancati rinnovi del comparto della vigilanza privata che deve essere sanato. I contratti nazionali devono evolvere, per cogliere e tradurre i cambiamenti che sono intervenuti e che la pandemia ha accelerato: digitalizzazione, smart working, piattaforme di lavoro in rete e una serie di trasformazioni da cui anche commercio, turismo e servizi vengono attraversati. Restano centrali poi i temi della salute e della sicurezza e della tutela occupazionale, mirata a garantire continuità reddituale a lavoratrici e lavoratori che operano in filiere - come quelle del turismo - nei servizi - dalle mense alle pulizie - in parte del commercio, dove gli effetti diretti e indiretti della pandemia non stanno consentendo ancora la ripresa delle attività lavorative.
La pandemia è attualmente in corso. Come cambia il lavoro sindacale?
La pandemia aggiunge nuove differenze e fragilità nelle condizioni di lavoro. E di fronte al perdurare della crisi prodotta dall’emergenza sanitaria, la volontà manifestata dal governo di non prolungare gli ammortizzatori in deroga con causale Covid e di non protrarre il blocco dei licenziamenti a settori così drammaticamente colpiti, testimonia una disponibilità a fornire sostegni solo a parole. Un’assenza di risposte che registriamo anche rispetto ad altri grandi temi sui quali abbiamo sollecitato un confronto in sede istituzionale: l’assistenza familiare svolta da colf e badanti; le conseguenze dello smart working sulla ristorazione collettiva, che ha subito una sospensione repentina del lavoro che rischia di diventare strutturale; le condizioni in cui versa la filiera del turismo, di cui molto si parla, ma senza un vero confronto e un intervento concreto e di prospettiva. Nel 2022 continueremo a sostenere con forza tutte le risposte che non sono arrivate, e continueremo a supportare l'azione della categoria investendo ancora sulla formazione e sull'innovazione, per promuovere l’aggiornamento e la qualificazione dei lavoratori delegati, fornendo loro gli strumenti necessari per una partecipazione proficua all’attività sindacale e al ruolo sempre più complesso nei luoghi di lavoro.