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Un gioco, che vuol essere insieme una sfida, ideata dal dipartimento della formazione Cgil, dall'archivio storico della confederazione, dalla Rete degli studenti medi e dall'Unione degli universitari. Si chiama Trade unions quiz ed è stato messo a punto in occasione dell'ultimo congresso nazionale Cgil e distribuito a tutti i delegati presenti a Bari. È un gioco da fare attorno a un tavolo con gli amici. Imparare divertendosi, rispondendo a una serie di domande sulla storia del movimento operaio e su quello studentesco, sulla riforme del welfare, sul femminismo, sulla pace, sulla Costituzione ecc. Una sorta di gioco sulle sfide che quotidianamente i sindacalisti si trovano a dover affrontare sui posti di lavoro.
"È uno straordinario strumento di formazione sulla vita sindacale e non solo – spiega Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale, ai microfoni di RadioArticolo1 nell'ambito da trasmissione Quadrato Rosso –. Può essere utile anche per apprendere e conoscere un pezzo della storia d'Italia. Se non ce ne occupiamo noi della nostra storia, lo fanno gli altri con effetti comici. E allora proviamo a divertirci e a raccontarla noi la storia".
"Tutto è partito dalla pazienza di Giancarlo Pelucchi e Ilaria Romeo che ci hanno seguito, perchè l'idea è cresciuta ragionando assieme – ricorda Mattia Sguazzini, dell'Udu (Unione degli studenti universitari) –. Abbiamo lavorato con l'Archivio storico della Cgil, ideando una serie di domande sulla storia e la memoria, l'evoluzione dei diritti, l'epopea del movimento studentesco. Più una serie di curiosità, come quella riguardante la mimosa distribuita dall'Udi l'8 marzo 1945, indagando sulla simbologia di quel fiore, che poi è diventato il simbolo della festa della donna".
"Abbiamo anche cercato di raccontare il passaggio dallo Statuto dei lavoratori del 1970 alla Carta dei diritti dei lavoratori messa a punto di recente dalla Cgil, scoprendo il cammino che è intercorso fra i due documenti fino a oggi e gli elementi portanti. Abbiamo inserito anche eventi e date significativi della storia d'Italia, come l'attentato a Palmiro Togliatti del 1948, e cosa ha rappresentato per il movimento sindacale e per il nostro Paese, uscito da poco dalla guerra e sull'orlo della guerra civile. Trade unions quiz è un gioco collettivo che si fa dialogando, su eventi da raccontare e su cui fare memoria. Spesso chi è seduto al tavolo ne sa anche di più di quello che richiede la domanda e può arricchire il gioco con la sua esperienza personale", continua Sguazzini.
"La storia del movimento studentesco e quella del sindacato devono essere inseriti all'interno di un contesto ben più ampio e delineato. Abbiamo cercato di dare un quadro generale a questo impianto per renderlo veramente formativo. Il gioco è ideato per essere trasversale in tutti i sensi, sia dal punto di vista dei contenuti che da quello ludico, E anche dal lato della fruizione, considerando che si rivolge a un pubblico eterogeneo, dai ragazzi molto giovani ai sindacalisti più esperti. Le domande poste fanno parte di ambiti assai diversi fra loro. In tal modo, possono partecipare persone anche con una base culturale e una preparazione differenti tra loro. Dall'archivio Cgil abbiamo cercato di tradurre le tante informazioni fruibili in forma scritta in un aspetto più gioioso", osserva Elena Turchi, della Rete degli studenti.
"Il quiz è pensato per i giovani, ma anche per chi parteciperà ai corsi formativi della Cgil. Sottoporremo i partecipanti a una serie di quesiti, per un totale di 75, più altre domande per obbligarli a socializzare. La sfida comprende anche una prova per convincere i propri interlocutori a proclamare uno sciopero, a indire un'assemblea in fabbrica, a tenere un'iniziativa sindacale. Poi ci sono quesiti che obbligano i partecipanti a socializzare: ognuno di loro deve cantare una canzone, riconoscere dei volti, rispondere a domande di economia molto complicate, che però sono quelle che noi usiamo abitualmente nei corsi di formazione", rileva Pelucchi.
"Poi abbiamo scelto quindici personaggi, tra uomini e donne, che afferiscono al mondo del lavoro e della politica, che ogni candidato deve saper riconoscere. In primis, abbiamo inserito personaggi storici carismatici per la storia del movimento sindacale e dei paritti politici dell'Unione, quali Olaf Palme, Willie Brandt, Rosa Luxemburg, che in qualche modo si riferiscono al mondo sindacale e alle ideologie della politica. Abbiamo affrontato l'evoluzione della cultura socialista nel Novecento, unita da un filo comune. Cerchiamo d'instillare la curiosità nei partecipanti al gioco per stimolarne la conoscenza, inserendo elementi fondativi di un pensiero culturale che è alla radice della storia sindacale", aggiunge Turchi.
"Le canzoni eseguite sono state scelte da noi tutti assieme, bilanciando i riferimenti sindacali con gli ambiti storici e politici. Una scelta musiclale che reputo omogenea con tutto il resto, con un repertorio musicale vario, con brani più recenti e meno recenti: si va da Bandiera rossa alla Guerra di Piero, dall’Inno dei lavoratori a Bella ciao. Canzoni scelte per le persone di tutte le età e coerenti con tutto il resto. Abbiamo scoperto che individuare canzoni più recenti ha aiutato i partecipanti più giovani a inserirsi più facilmente. E anche le canzoni fanno riferimento a situazioni e a pezzi di storia particolari", prosegue Sguazzini.
"Lavoro, pace, legalità, guerra al razzismo, antifascismo, lotta per l’emancipazione delle donne: proviamo a ragionare su tutte le sfaccettature delle attività sindacali. La nostra non è un’operazione commerciale, e dunque il gioco non è in vendita. Stiamo ragionando sulla possibilità di rieditarlo al più presto. Allora a tutti coloro che sono interessati, consiglio di chiudere telefoni e smartphone, di concentrarsi e di giocare", conclude Pelucchi.