Una cavalcata attraverso la figura di Lama e nella Storia d'Italia. Questo è "Luciano Lama 1921-2021", il documentario realizzato per il centenario del grande sindacalista, prodotto da 3D Produzioni e Rai Documentari, in collaborazione con Cgil, Fondazione Di Vittorio e Futura. A raccontarne la gestazione è Didi Gnocchi, produttrice per la 3D e anche autrice del soggetto. La regia è di Valeria Parisi, la sceneggiatura di Ranuccio Sodi.
Gnocchi esordisce così: "Lama è una figura di straordinaria importanza storica: nella realizzazione del film ci siamo resi conto che nel nostro immaginario è centrale, ma spesso i ragazzi di oggi non sanno chi è Lama. Eppure è stato un padre della patria: Se Pertini era il presidente, Gianni Agnelli rappresentava l'industria, Luciano Lama era i lavoratori e il sindacato".
Il documentario parte con le immagini di fabbriche abbandonate: "Volevamo rendere in modo forte l'idea degli scenari lavorativi che sono cambiati nel tempo. C'è un grande contrasto, proprio visivo, tra il popolo delle fabbriche degli anni Sessanta e i siti vuoti di oggi. Perché i luoghi di lavoro nel contemporaneo sono anche spazi virtuali".
Il film è dunque il lavoro su un personaggio che rappresenta la nostra Storia: "Attraverso Lama raccontiamo uno spaccato dell'Italia. Ma non c'è solo il pubblico, volevamo fare emergere anche la figura privata: c'è una parte intima che va a creare empatia verso la persona, tradizionalmente un carattere schivo e riservato. Abbiamo incontrato i fratelli Lamberto e Luisa, i figli e i nipoti. C'è anche l'immagine del leader che canta una canzone, oppure la ricostruzione del suo rapporto con le figlie. Fino ad arrivare - naturalmente - ai grandi fatti pubblici come la vicenda della Sapienza".
Ad arricchire l'opera tante interviste ad amici, storici, sindacalisti di ieri e oggi. In tutte c'è un filo conduttore: "Sono ricordi molto affettuosi - spiega Didi Gnocchi -: Luciano Lama era un uomo bello ed elegante, ma non era aristocratico, gli operai lo consideravano uno di loro. Non amava mettersi in mostra, ma ognuno lo ricorda con amore".
Un film che intreccia tre livelli: il privato, l'attività politico-sindacale e il piano storico. "Quello era un mondo uscito dalla Resistenza, fatto di uomini straordinari - conclude Gnocchi -: sono coloro che hanno costruito la democrazia in Italia. Ma non abbiamo girato un santino, il nostro è un ritratto a tutto tondo".