“Nella fase che viviamo il cambiamento è necessario: il problema è che tipo di scelte si fanno”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, concludendo l'attivo regionale della Cgil Puglia dal titolo “Lavoro Sicuro”. “Abbiamo esponenti politici, come quelli della Lega, che sostengono che in Italia 'comanda la Cgil' – prosegue -: purtroppo non è così, magari ci fosse una situazione con i rappresentanti dei lavoratori messi in grado di concordare e definire davvero le scelte strategiche per il futuro”. Al contrario “uno dei problemi è che i lavoratori si ascoltano poco”.
Landini si sofferma poi sulla posizione delle imprese: “Non so se le dichiarazioni del presidente di Confindustria Bonomi rispecchino il pensiero di tutti gli imprenditori, ne dubito. Da una parte le loro richieste mostrano la preoccupazione di ricevere finanziamenti adeguati. Dall'altra però le imprese non possono continuare a fare ciò che ritengono più opportuno, senza regole precise, anche qui bisogna intervenire”. Quindi un messaggio rivolto al governo: “Non pensi di riattivare una serie di tavoli di confronto senza ascoltare tutte le parti sociali. Se ci sono mediazioni da fare si fanno alla luce del sole, nell'interesse generale del Paese e delle persone ce lavorano”. Anche l'attacco al valore dei contratti nazionali non è nuovo: “Sentiamo le stesse cose da vent'anni - secondo Landini - nel frattempo la contrattazione di secondo livello non si è estesa e sono aumentati i contratti pirata. Addirittura sono state fatte leggi che permettono di derogare i contratti nazionali, invece devono avere valenza generale, oggi in particolare, per tutelare le persone ed evitare concorrenza sleale tra le imprese”.
Serve insomma “una stagione di riforme vere” nel nostro Paese, con un punto fermo: “Deve essere un cambiamento che rimetta al centro il lavoro. Anche noi come sindacato abbiamo questa responsabilità: quello che siamo riusciti a fare in anni così difficili è sicuramente un punto di partenza importante, ora andiamo avanti. Dobbiamo definire con Cisl e Uil un percorso condiviso”, ha concluso.