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Bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, con sgravi per due anni. E un’indennità di 100 euro a gennaio prossimo per i dipendenti con redditi fino a 28mila euro. La premier Giorgia Meloni insieme a metà governo ha presentato ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco, che andranno in Consiglio dei ministri alla vigilia della festa dei lavoratori.
Una sorta di nuovo decreto primo maggio dopo che l’anno scorso in quella data furono approvate le norme sull'inclusione, con l'addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti. Ora le nuove misure sono contenute nel decreto Coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale, domani all'esame del Cdm.
Negativo il giudizio della Cgil. La segretaria confederale Francesca Re David, presente all’incontro a Palazzo Chigi parla di “un decreto sulle politiche di coesione senza gli approfondimenti previsti, manderemo le valutazioni al governo e alla comunità europea perché il percorso stabilito non è stato rispettato. In quel decreto ci sono piccole cose, bonus una tantum e defiscalizzazioni già decisi da tempo, senza nulla di strutturale”.
Per Re David nel decreto “non c’è nulla sul salario, che è un’emergenza vera. Altro elemento di preoccupazione, il presidente Meloni ha affermato che per quanto riguarda la conferma del cuneo fiscale non era argomento del giorno e se ne parlerà più avanti quindi non abbiamo la certezza di una conferma”. Dunque “il giudizio è assolutamente non positivo sia per la modalità del confronto, sia per i contenuti a bonus e per un Mezzogiorno per cui non si vedono politiche, sia perché le emergenze precarietà e salario sono assolutamente assenti dall’agenda”.