Un calendario serrato, con due incontri a settimana e trattative sia a Roma sia nei territori (Bologna e Reggio Emilia, per iniziare). Mercoledì 16 e giovedì 17 settembre inizia il confronto con Federmeccanica-Assistal per il rinnovo del contratto nazionale 2020-2022 dei metalmeccanici. “C’è bisogno di innovazione”, spiega la segretaria generale della Fiom Cgil Francesca Re David: “Dobbiamo riorganizzare gli orari sia per combattere il rischio della perdita dei posti di lavoro sia per la digitalizzazione, c’è bisogno di valorizzare la formazione dei lavoratori, c’è la necessità soprattutto di redistribuire la ricchezza”.
La piattaforma sindacale punta decisamente sul salario, con la richiesta di una valorizzazione dell’8 per cento sul trattamento economico dei minimi: per un lavoratore di quinto livello, in sostanza, sono 145 euro in più. “Un accordo senza aumenti è impensabile”, precisa l’esponente sindacale: “Lo scorso rinnovo si è chiuso praticamente senza salario e con l’impegno, non mantenuto dalle aziende, di estendere la contrattazione integrativa. I metalmeccanici italiani, insomma, si sentono in credito”.