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105.583 visitatori dal 23 dicembre al primo gennaio, 7.624 solo per l’apertura straordinaria e gratuita di Capodanno. Durante queste Feste a Firenze le Gallerie degli Uffizi, complesso museale invidiato da tutto il mondo, hanno registrato il record di sempre. Peccato che nonostante i numeri, il blasone, e la qualità delle opere, il personale sia insufficiente, tanto che i dipendenti con i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e UilPa, il 2 gennaio mattina hanno tenuto un presidio nel piazzale per denunciare la situazione e chiedere nuove assunzioni e la stabilizzazione dei precari “a chiamata” che già lavorano nei musei.
Dal 2010, dopo il blocco delle assunzioni deciso dal governo allora in carica, il personale delle Gallerie, che oltre agli Uffizi annovera il Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli, ha subito una drastica riduzione a causa anche dei pensionamenti. “I lavoratori hanno sempre garantito un elevato standard di aperture e qualità della visita - sostengono i sindacati -, ma sempre più a fatica a causa del blocco del turnover. Per tamponare le carenze di organico sono stati inseriti nei musei dipendenti di aziende private e pubbliche (in house) che spesso operano con contratti ‘a chiamata’, o a tempo determinato, con tutte le difficoltà che comporta l’avvicendamento di personale privo di formazione specifica”.
Da qui, l’iniziativa di protesta, anche perché è sempre più difficile garantire le aperture straordinarie, che solitamente coincidono con i giorni di festività e di maggior afflusso. Le Gallerie contano circa 4 milioni di visitatori all’anno con un ricavo di 30 milioni di euro, e rappresentano un polo di attrazione turistica per tutta la città, basti pensare all’indotto rappresentato dalla ristorazione, dall’accoglienza alberghiera, le guide.
“Chiediamo un numero adeguato di assunzioni attraverso lo scorrimento della graduatoria del concorso addetti alla fruizione, accoglienza e vigilanza – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e UilPa -, che possa permettere a tutti i cittadini di visitare in sicurezza e quando più lo desiderano le meraviglie di questo complesso museale. La cultura e in particolare gli Uffizi producono importanti introiti e pertanto è necessario investire in maniera adeguata tali risorse perché possano essere opportunità di sviluppo occupazionale per il territorio”.