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Si è conclusa oggi con esito positivo la situazione dei somministrati presso il ministero dell’Interno: l’atto finale è stata la proroga dei 120 lavoratori impiegati in somministrazione presso le questure di tutta Italia, nell’ambito del progetto Emas.com. Questa platea era rimasta ingiustamente esclusa dalle proroghe previste nell’ambito del decreto Ucraina che ha invece consentito la proroga fino al 31 dicembre per gli altri 1250 colleghi somministrati presso il Dipartimento di Pubblica sicurezza, presso il Dipartimento Libertà civili e immigrazione e presso le Commissioni territoriali e la Commissione nazionale. È quanto si legge in una nota di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp.
"La mobilitazione - spiega la sigla - ha attraversato un momento decisivo proprio in extremis, nella giornata di sciopero proclamata per la data del 31 marzo (data di scadenza dei contratti) che ha visto la partecipazione non solo dei lavoratori interinali del progetto Emas.com ma anche di tutta la platea di somministrati presso il Ministero sopra citata, in solidarietà con i propri colleghi con cui hanno condiviso, in quest’ultimo anno, un percorso comune nell’ambito del quale si sono rivelati delle risorse strategiche per la tenuta degli uffici periferici del ministero".
La conclusione positiva della vicenda "è stata possibile a seguito delle mobilitazioni, anche grazie all’intervento diretto della Ministra Lamorgese e dai dipartimenti interessati che hanno contribuito alla proroga dei contratti fino al 31 dicembre 2022 anche per i somministrati di EmAs.Com presso le questure". Come organizzazioni sindacali "riteniamo più che soddisfacente il risultato ottenuto fino a oggi per tutta la platea di somministrati presso il ministero dell’Interno: quello che è avvenuto è stato possibile soprattutto grazie alla mobilitazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori somministrati nel ministero dell’Interno, coordinati dalle Rsa e dalle organizzazioni sindacali".
La vertenza "dimostra che la platea di persone impegnate in somministrazione è fondamentale per il sistema dell’accoglienza e che, successivamente alle proroghe dei contratti, andranno concordate le forme di stabilizzazione conseguenti", conclude il sindacato.