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Secondo giorno di sciopero sui tre proclamati dai dipendenti di Ubisoft France, la multinazionale transalpina con studi in tutto il mondo impegnata nello sviluppo, pubblicazione e distribuzione di videogiochi e altri media. Si tratta di uno sciopero senza precedenti proclamato in seguito alla richiesta dell'azienda di interrompere perentoriamente il telelavoro per far ritorno in sede almeno tre giorni a settimana.
"Una proposta inaccettabile - spiega Marc Rutschlé, sindacalista di Solidaires Informatique - perché buona parte dei lavoratori è stata assunta proprio sulla base dell'accordo sullo smart working come vero e proprio prerequisito. In molti hanno colto l’occasione del lavoro in remoto per allontanarsi dal caos delle città, per accedere ad alloggi più grandi e a migliori condizioni di vita e oggi non possono più tornare indietro. Altri hanno scelto questa condizione per poter lavorare nonostante problemi di salute. Sono molte le rivendicazioni degli sviluppatori e tutte da prendere seriamente in considerazione". I sindacati hanno denunciato come la decisione sia stata presa senza alcuna consultazione con le parti sociali. Un modo subdolo da parte di Ubisoft per fare pressione sui dipendenti e spingerli al licenziamento volontario.
Si mobilita anche la sede di Milano
La mobilitazione riguarda anche un centinaio di lavoratori della sede presente nel capoluogo lombardo: "Temiamo – è il commento di Andrea Rosafalco della Fiom Cgil meneghina – che la decisione dell’azienda produca effetti gravi: in particolare, la concreta impossibilità per molti di proseguire il lavoro in Ubisoft. È impensabile che un giovane che vive in un’altra regione o comunque lontano dal nostro territorio, possa passare tre giorni alla settimana a Milano, stravolgendo la propria esistenza: non è sostenibile economicamente e ingiusto umanamente". Per questo, contestualmente alle lavoratrici e ai lavoratori francesi, anche in un’ottica di solidarietà, i dipendenti Ubisoft di Milano domani, giovedì 17 ottobre, incroceranno le braccia per l'intera giornata.
Una software house in difficoltà
Nella missiva inviata ai propri dipendenti, la direzione ha giustificato questa decisione affermando che "la creatività è stimolata dalle interazioni interpersonali, dalle conversazioni informali e dalla collaborazione attorno allo stesso tavolo". In realtà il colosso francese dei videogiochi sta attraversando un anno particolarmente difficile caratterizzato - assicurano le riviste di settore - dal flop di un titolo atteso come Star Wars Outlaws, dal rinvio della pubblicazione di Assassin's Creed Shadows, nonché essere finita al centro di polemiche per la condivisione illecita di dati con il colosso statunitense di Mark Zuckerberg, Meta. Sullo sfondo rimangono le voci di una possibile acquisizione della società, e l'annuncio di questo sciopero rischia di scuotere ulteriormente la situazione in casa Ubisoft.
La mobilitazione di 3 giorni fa parte di una battaglia fondamentale per dare risalto alle altre rivendicazioni messi in campo dai sindacati come le trattative salariali che dovrebbero aprirsi a fine mese, nonché la richiesta di un accordo sulla partecipazione agli utili da parte dei dipendenti.