PHOTO
"Sembra di leggere la cronaca di una morte annunciata. La quarta ondata del Covid-19 sta mettendo ancora una volta a dura prova il turismo. Da ormai due anni il comparto è piegato dall'assenza di visitatori stranieri oltreché dalla marcata flessione dei consumi e della capacità di spesa degli ospiti italiani. Un andamento registrato a livello nazionale, ma che ha investito anche il Salento, soprattutto nel periodo delle feste". Così il segretario generale della Filcams Cgil Lecce, Mirko Moscaggiuri.
"Abbiamo già avanzato alcune richieste al Governo affinché si apra un tavolo per gestire l’emergenza, prima ancora di doverne attivare uno che gestisca le procedure di licenziamento. Nelle prossime ore auspichiamo vengano varate misure d'intervento a sostegno di un comparto che investe un ampio ventaglio di segmenti economici e produttivi: dalla ristorazione alle mense scolastiche e industriali, dalle strutture ricettive ai trasporti, dal commercio all’artigianato", prosegue il sindacalista.
"È ormai indifferibile l’esigenza di creare le condizioni per consentire a settori ormai in procinto di collassare di reggere il riacutizzarsi dell'emergenza sanitaria. Il tema non riguarda solo la sostenibilità economica: qui si rischia di disperdere il patrimonio di competenze che a fatica il territorio si è costruito negli ultimi 30 anni e che saranno indispensabili per la ripresa", prosegue il dirigente sindacale.
La Filcams rimane al fianco di lavoratrici e lavoratori, "sollecitando misure urgenti capaci di evitare rischi occupazionali e impoverimento del territorio. Il cambiamento dei modelli commerciali e sociali, che sono inevitabili, deve portare con sé la possibilità di costruire nuove opportunità di sviluppo, in grado di superare la precarietà insita nel settore e di restituire dignità alle famiglie, profondamente provate dagli ultimi due anni di sofferenze economiche legate alla pandemia".
La Filcams, altresì, confida "nell'attuazione degli strumenti di sostegno richiesti al Governo e che tutti facciano la propria parte, anche con il saggio e oculato utilizzo dei fondi europei e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in modo tale da rianimare il settore e ridonare a lavoratrici e lavoratori uno sguardo ottimistico sul futuro".