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Il ministro del Turismo, Daniela Santanché, propone la "soluzione" di ricorrere a incentivi per le lavoratrici e i lavoratori, per aumentare il compenso nelle giornate considerate meno allettanti: un'ipotesi non solo sbagliata, ma che dimentica il contratto nazionale collettivo di lavoro, l'accordo che regola il settore. Lo afferma la Filcams Cgil, commentando così le parole della titolare del dicastero.
"Apprendiamo dalle dichiarazioni della ministra - spiega il sindacato -, che il problema occupazionale che interessa il settore del turismo è circoscritto essenzialmente alla scarsa disponibilità che i giovani manifestano a lavorare nel fine settimana e nelle giornate festive, perché più attenti alla qualità della vita che all'impegno professionale. La soluzione dunque, per la responsabile del dicastero, sarebbe ricorrere a incentivi per incrementare il compenso nelle giornate considerate meno allettanti".
"Così dicendo, la ministra sembra dimenticare che esistono contratti nazionali collettivi di lavoro che regolano i rapporti professionali nel settore turistico, che prevedono già un incremento retributivo per il lavoro domenicale e festivo, e soprattutto che il problema principale che affligge il settore è piuttosto la mancata applicazione di questi contratti e la conseguente caduta dei diritti che difende e delle tutele che garantiscono a lavoratrici e lavoratori".
Applicare il contratto nazionale
La questione, quindi, "non è la scarsa volontà dei giovani che rifuggono la fatica nel weekend o nei giorni di festa, ma la scarsa qualità delle offerte lavorative che vedono proporre loro. La conciliazione dei tempi di vita e lavoro è parte essenziale di un contratto collettivo nazionale di lavoro regolarmente applicato: la qualità della vita risiede nella qualità del lavoro".
La mancata applicazione dei contratti non può essere sostituita dall'offerta di un incentivo una tantum, che appare più un sostegno ai datori di lavoro e allontana, con una falsa soluzione, dal cuore del problema, l'applicazione del contratto e la lotta alla contrattazione pirata, che ha portato nel settore condizioni di lavoro inaccettabili e salari inadeguati.
Russo: servono politiche concrete
"Per il turismo sono necessarie politiche di settore concrete, che garantiscano condizioni di lavoro regolari e salari dignitosi, adeguamenti che oggi vengono rallentati anche dai tempi troppo lunghi nei quali si arriva al rinnovo dei contratti. Ecco un punto sul quale un intervento del ministero sarebbe auspicabile", dichiara Fabrizio Russo, segretario generale Filcams Cgil.
Lo stesso governo che ha bocciato il salario minimo per puntare sulla contrattazione collettiva non sostiene poi la corretta applicazione dei contratti nazionali, per proporre invece iniziative temporanee e secondarie, che entrano in conflitto con la contrattazione.
Allo stesso tempo, interviene nella materia senza farne partecipi le organizzazioni sindacali, che della contrattazione sono le artefici: la ministra Santanché ha annunciato la prossima iniziativa del dicastero in occasione della presentazione alla Camera della proposta di legge sul turismo accessibile, proposta stilata e presentata senza alcun confronto con le organizzazioni.