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“Un primo incontro puramente interlocutorio e, come abbiamo ribadito alla ministra, l’elemento di fondo che deve accompagnare il percorso di confronto annunciato quest’oggi non può che essere il lavoro di qualità. Non può esserci turismo di qualità e quindi sviluppo per il Paese se non ci si occupa in primis della dignità e delle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”. È quanto riferisce la segretaria nazionale della Cgil Maria Grazia Gabrielli che questa mattina, insieme alla segretaria nazionale della Filcams Cgil Monja Caiolo, ha partecipato all’incontro al ministero del Turismo tra sindacati e la ministra Daniela Santanché.
“Cresce il turismo internazionale e contemporaneamente - sottolinea - tornano a crescere i flussi turistici e i fatturati delle imprese, ma, nonostante ciò, continuiamo a registrare tassi altissimi di precarietà, contratti intermittenti, irregolarità, lavoro sommerso, part time involontario, appalti, assenza di sostegni economici a favore dei lavoratori a part time verticale ciclico e ammortizzatori sociali che non tutelano pienamente gli stagionali”.
“Inoltre - prosegue Gabrielli - nella filiera del turismo tutti i contratti collettivi nazionali sono già scaduti da troppo tempo e occorre rinnovarli per qualificare le professionalità e per fronteggiare la perdita del potere d’acquisto generato dall’innalzamento dell'inflazione. Mentre la presenza dei contratti pirata costituisce un dumping su salario e tutele dei lavoratori”.
“Se diamo dignità al lavoro e giuste retribuzioni, se contrastiamo la precarietà, invece di rafforzarla con misure come il dl lavoro, che prevede l’estensione dei voucher, la liberalizzazione dei contratti a termine e la maggiore monetizzazione del lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi, riusciremo a far diventare più attrattivo il settore per le lavoratrici e lavoratori, e saremmo in grado anche di cogliere le sfide per il futuro”.
“Crediamo che questi siano i temi da cui partire se davvero si vuole un confronto proficuo e finalizzato a promuovere il turismo come asset economico strategico per lo sviluppo del Paese”, conclude Gabrielli.