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“Gli addetti al trasporto scolastico, sia collettivo sia individuale, dei ragazzi con disabilità per Roma Capitale, 260 in tutto, ancora non hanno ricevuto le competenze economiche di giugno, luglio, agosto e settembre per i servizi a chiamata. I lavoratori, poi, adibiti al trasporto per il servizio scolastico non ricevono i compensi da settembre”. A dirlo sono Cgil e Filt Cgil di Roma e Lazio, rilevando che sono passati “mesi difficili da quando abbiamo denunciato alla Regione e al Comune questa vicenda, coinvolgendo anche gli organi di stampa”.
La vertenza ancora non si risolve e un servizio importantissimo per i ragazzi disabili e le loro famiglie non riesce a rispondere alle loro necessità. “Su 5 mila utenti del trasporto scolastico, i ragazzi che usufruiscono del servizio loro dedicato sono 800 e sono vittime, insieme agli autisti della Tundo, di questa impasse”, proseguono i sindacati: “Mentre gli alunni con disabilità, dopo i mesi di lockdown, tentano di mantenere, con difficoltà e timore per la nuova ondata di contagi, una parvenza di normalità quotidiana e di relazioni sociali frequentando la scuola, i dipendenti della Tundo, dopo lo sciopero di quattro ore del 16 ottobre e quello di otto ore del 5 novembre, sono costretti a proclamare un'ulteriore giornata di sciopero per il prossimo 23 novembre, stavolta di 24 ore”.
Cgil e Filt di Roma e Lazio evidenziano che “il Comune, stazione appaltante, non può girare lo sguardo per non vedere i soprusi e le vessazioni subite dai lavoratori, né può fare affidamento solo sul loro senso di responsabilità. Ormai, sono allo stremo delle forze”. Il sindacato, dunque, chiede a Roma Capitale “di imporre all'azienda il pagamento degli stipendi dovuti ai lavoratori e il rispetto delle clausole contrattuali o di provvedere direttamente in quanto responsabile in solido”.