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“Carissimi lavoratori della Treofan, la Cgil, vi assicuro, farà tutto il possibile per essere con voi e le vostre famiglie”. Con questo messaggio Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha voluto mandare un segnale di vicinanza ai lavoratori della Treofan di Battipaglia, azienda chimica acquisita dalla multinazionale Jindal che ora ne ha annunciato la chiusura. Un messaggio che è arrivato a pochi giorni dall'importante appuntamento odierno, 18 febbraio, con il nuovo confronto al Mise (ore 15.00) nel quale, finalmente, la multinazionale indiana dovrebbe presentare il piano industriale per il gruppo in Italia (oltre a Battipaglia è interessato il sito di Terni).
“Chiediamo con forza alla proprietà di Treofan di ripensare alla loro decisione, di presentare un piano industriale che preveda la continuità di tutti gli stabilimenti italiani – si legge ancora nel messaggio di Landini – avviando con il sindacato unitario di categoria un confronto di merito sul consolidamento e lo sviluppo delle produzioni”.
E proprio questo ribadiranno oggi al tavolo ministeriale i rappresentanti di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil usciti insoddisfatti dall'ultimo incontro dello scorso 4 febbraio. In quell'occasione, di fronte alla richiesta di governo e sindacati di ritirare i licenziamenti su Battipaglia, l'azienda aveva preso tempo, annunciando la presentazione di un piano industriale per l'intero gruppo, cosa che dovrebbe appunto avvenire nell'incontro di oggi.
“Ci aspettiamo che questa volta le risposte arrivino – afferma Antonio Apadula, segretario generale della Filctem Cgil di Salerno – anche se sappiamo già che nel loro piano industriale Battipaglia non ci sarà. In ogni caso – prosegue il sindacalista – il nostro obiettivo primario è il ritiro della procedura di licenziamento aperta lo scorso 25 gennaio, data dalla quale abbiamo 75 giorni per trovare il modo di non lasciare solo nessun lavoratore”.
Se la chiusura di Battipaglia è naturalmente l'elemento di maggiore preoccupazione, anche il futuro dello stabilimento di Terni resta incerto, come sottolinea la segretaria generale della Filctem ternana, Marianna Formica: “Nell'ultimo incontro ci è stato ribadito, a parole, che per Terni non ci devono essere preoccupazioni – spiega Formica – ma la realtà è che non abbiamo ancora un piano industriale, mentre lo spostamento di ordini sugli altri siti di Jindal continua. E sulla richiesta del governo di mettere per iscritto che le produzioni di Terni proseguiranno almeno per tutto il 2019 – sottolinea ancora la segretaria – i rappresentanti dell'azienda hanno glissato”.
Da notare che nella convocazione dell'incontro di oggi compare nuovamente la M&C, la vecchia proprietà di Treofan. società quotata in Borsa, che non si era presentata al precedente tavolo. Il Mise, tramite il vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, ha reso noto, infatti, di aver attivato Consob e Agcm, per verificare alcuni aspetti in merito alla cessione dell’azienda a Jindal. Vedremo se stavolta M&C accoglierà l'invito del ministero.