Altissime adesioni con una media nazionale dell'85% e punte fino al 100% con le metropolitane chiuse e la cancellazione di corse di bus in tutte le città e province. A riferirlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, sulla seconda azione di sciopero, oggi di 8 ore, indetta per il rinnovo del contratto nazionale autoferrotranvieri e internavigatori (Mobilità-Tpl).

Le sigle quindi aggiungono: “Ci scusiamo per i disagi ma il sistema del trasporto pubblico è diventato inadeguato per tutti, lavoratori, lavoratrici e utenti, ed è a rischio di un collasso generale, senza risposte da aziende sul contratto e dal governo sulle risorse”.

Le lavoratrici e i lavoratori, spiegano, “sono stremati da condizioni lavorative insostenibili e da retribuzioni ai minimi storici. Nel settore non si trovano più autisti, non solo per una questione salariale, ma soprattutto per la qualità della vita. Serve una maggiore offerta di servizio, i cui benefici sarebbero sia per i lavoratori sia per gli utenti e serve di conseguenza un rilancio del finanziamento della mobilità collettiva”.

Sulle lavoratrici e i lavoratori del trasporto pubblico locale "si scarica inoltre il disagio sociale con fenomeni sempre più frequenti di aggressione al personale frontline”.

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Su questo i sindacati chiedono al governo “interventi mirati sia sulla prevenzione sia sulla protezione e alle aziende una piena assunzione di responsabilità nei confronti del personale, come abbiamo avuto modo di ribadire con forza la scorsa settimana, durante l’incontro al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, insieme a ministero degli Interni e alla Conferenza Stato Regioni, per l’operatività del Protocollo anti-aggressioni al personale del Tpl”.

La mobilitazione, infine, “in assenza di risposte concrete e di avanzamenti nella trattativa, come accaduto dopo la prima azione di sciopero dello scorso luglio, proseguirà con tutte le iniziative che riterremo necessarie a finalizzare una soddisfacente chiusura contrattuale a tutela del lavoro e del servizio pubblico”.