Ancora una tragedia sul lavoro al porto di Livorno. La vittima è un uomo di origine filippina di 26 anni, membro dell'equipaggio della Vision of the Seas. Ancora da chiarire la dinamiche dell'incidente: stando alle prime testimonianze raccolte, l'uomo stava lavorando alla murata della nave da crociera ormeggiata al molo 47 quando sarebbe finito in mare. Immediatamente attivati i soccorsi, il corpo dell'uomo ormai morto è stato recuperato dopo ore di ricerche da parte del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco di Livorno. L'uomo era a bordo da 4 mesi con un contratto da 9 mesi.
"Ci viene spontanea la domanda: quante volte ha fatto il lavoro senza le corrette procedure di sicurezza? Quanti responsabili sicurezza ci sono a bordo? Se avesse indossato le corrette attrezzature sarebbe sempre fra noi. Troppo semplice scaricare sulla vittima le questioni di sicurezza, ci sono obblighi e responsabilità da onorare e rispettare", così in una nota Patrizia Villa, Cgil Livorno.
"I sindacati hanno ottenuto che nel protocollo porti, oltre al classico lavoro portuale, siano inseriti anche i marittimi, ma le procedure tardano ad avviarsi. Questo è un ambito di difficile controllo con addetti/e per natura mobili e spesso stranieri. Sappiamo tutti che i costi delle crociere sono sempre più appetibili ed è chiaro che in tutto questo risparmiare le condizioni di lavoro non sono garantite", continua Villa.
La Cgil "si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi e colleghe di lavoro, continuando a invocare provvedimenti veri e non scarico di responsabilità. Attendiamo le indagini, ancora una volta. Tempi biblici che non finiscono mai. Le risposte, quando arrivano, vengono a riflettori spenti e gli effetti sull’opinione pubblica si diluiscono naturalmente a vantaggio di chi non rispetta la corretta prevenzione, il controllo e la formazione".