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Dopo la comunicazione ai sindacati dell’amministratore delegato di Toscana aeroporti Roberto Naldi, con cui annunciava la decisione di vendere, entro giugno, la società Toscana aeroporti handling con circa 700 lavoratori nei due scali che si occupano di questo settore, è calato il silenzio. L’azienda non ha più detto niente così come le istituzioni, e tutti gli altri enti che hanno una partecipazione nel Cda del gruppo. Un silenzio assordante, che amplifica le paure dei lavoratori del comparto, per i quali si prospetta un futuro incerto e precario.
"Come sindacato unitario, non staremo fermi e continueremo nella mobilitazione, a partire dalla denuncia con comunicati stampa, sensibilizzando la politica, le Istituzioni e i parlamentari Toscani. Abbiamo subito aperto le Procedure di raffreddamento e pensato ad altre azioni che vedranno la luce nei prossimi giorni, per mettere sotto lo stesso riflettore anche la questione dei contratti di appalto che vedono coinvolti in maniera indiretta altre centinaia di lavoratori. Vogliamo subito mettere in chiaro la necessità che l’ad venga a riferire in consiglio regionale rispetto al piano industriale, agli obiettivi prefissati ed in particolare su cosa intende investire con lo stanziamento di 10 milioni a fondo perduto che la Regione ha deliberato in favore di Toscana aeroporti. Non si trovino scuse che la società è quotata in borsa e quindi non si possono dare informazioni; quando un soggetto chiede aiuto alle istituzioni deve poi anche risponderne e rendicontare come quei soldi vengono spesi. Il bene comune deve tornare sul territorio per creare lavoro e occupazione", spiegano in un comunicato congiunto Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Toscana.
"Pertanto, è necessario fare assolutamente chiarezza anche sapendo chi è il potenziale compratore, se è un soggetto del settore, se ha esperienza e capacità imprenditoriali, se ha disponibilità per investire; insomma scoprire le carte, in quanto i lavoratori, che sono stati gettati nell’incertezza, non possono rimanere a lungo così senza sapere qual è il proprio destino. Dunque, è indispensabile che il Presidente della Regione batta un colpo e faccia chiarezza rispetto agli intendimenti della Regione a partire da come debba votare in consiglio di amministrazione il componente/rappresentante della Regione. Dopodiché, chiediamo che scenda in campo insieme ai lavoratori per difendere l’occupazione creando e garantendo certezza per i prossimi anni. Su questo terreno è importante anche sapere le intenzioni, o che siano ribadite qualora siano state già espresse, sia del Sindaco di Firenze che di Pisa, per salvaguardare l’efficienza del sistema aeroportuale e la professionalità dei lavoratori interessati nonché garantire l’occupazione per i prossimi anni", rilevano ancora i sindacati.
"Gli enti pubblici interessati a partire dalle Province, Camere di commercio etc., che esprimono una rappresentanza in seno al cda di Toscana Aeroporti, cosa intendono fare per mettere in sicurezza i lavoratori che all’improvviso si sono ritrovati senza più certezze ne prospettive di futuro? Insomma, tante domande che attendono risposte e che, vogliamo ancora ricordare, interessano i 700 lavoratori di Toscana Aeroporti Handling, che da circa un anno sono in cassa integrazione e che in tale prospettiva passeranno anche tutto il 2021, con stipendi bassi e dimezzati per i quali, la notizia della vendita si è trasformata in drammaticità, con tante famiglie che non sanno come arrivare a fine mese e che da oggi non sanno neanche che fine faranno. Noi non ci stiamo e metteremo in campo tutte le iniziative possibili per rendere dignità a queste persone e garantire un posto di lavoro stabile e sicuro riaffermando che la Toscana è un luogo di buon lavoro e di buona occupazione", concludono le sigle regionali di categoria