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È successo tutto giovedì mattina davanti al franchising di Carrefour di via Tripoli a Torino. Durante un’assemblea sindacale dei lavoratori, il titolare ha minacciato di mettere i dipendenti in cassa integrazione fino a ottobre e di non pagargli lo stipendio il 15 aprile. “È colpa dei sindacati se le aziende chiudono”, avrebbe detto al culmine di un lungo attacco contro gli addetti.
Basterebbe questo a spiegare perché la Filcams Cgil sta chiedendo, da tempo, al gruppo Carrefour di assumersi le sue responsabilità e intervenire. Di fermare questa terziarizzazione a beneficio di imprenditori “senza alcuna cultura sociale”.
Ma la dirigenza del punto vendita è andata molto oltre. Nel corso della stessa mattinata, infatti, un collaboratore dell’azienda, del quale non è chiaro il ruolo, scrive il sindacato sul proprio comunicato, è arrivato a minacciare di morte il funzionario della Filcams Cgil che segue la vertenza, senza che il titolare presente battesse ciglio. Ai lavoratori presenti all’assemblea è stato impedito l’ingresso nel negozio per riprendere il lavoro. E gli stessi lavoratori, dopo le minacce del datore, sono stati lasciati a casa.
“Le tutele dei diritti dei lavoratori e il rispetto della legalità vengono prima del business”, si legge nel volantino della Filcams Cgil che per oggi (lunedì 12 aprile), insieme a Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, ha dichiarato un’ora di sciopero a ogni inizio turno di lavoro in tutti i punti vendita a marchio GS Carrefour della provincia di Torino e ha indetto un presidio sindacale davanti all’ipermercato Carrefour di Corso Montecucco 108 dalle 10 alle 12.