Lieto fine, un’espressione che non si sente spesso in fondo alle lunghe crisi di lavoro al momento attuale nel nostro Paese. Per questo la piccola storia a lieto fine della Legatoria Tuderte fa parecchio rumore. Perché un manipolo di dipendenti, dopo che l’azienda per cui lavoravano è entrata in crisi, nella fase iniziale della pandemia, hanno rischiato il proprio tfr per salvarla, ma, a quattro anni dalla rinascita nel 2021, possono andare orgogliosi della fatica e parlare di una scommessa vinta.

Vinta anche grazie al supporto della Cgil che, come ci racconta il segretario della Slc umbra, Enrico Bruschi, ha avuto un ruolo importante. “Abbiamo messo insieme le persone – sette donne e due uomini –, aiutandole con la compilazione dei documenti che servivano a far nascere la cooperativa, indirizzandole verso Legacoop e dandogli anche un aiuto concreto sul marketing e la commercializzazione del prodotto”.

La storia

“Legatoria tuderte nasce nel 2021 sulle ceneri di una vecchia azienda – ci racconta Emanuela Tabarrini, presidente della cooperativa –. Arrivata a fine corsa quella esperienza, noi dipendenti decidemmo di provarci e formammo una cooperativa. Per continuare a fare quel che sapevamo fare. Da molti anni ci occupiamo di arte e di libri, ma non di libri normali, più che altro di libri di alta qualità, di facsimili e opere in tiratura limitata. Un lavoro totalmente manuale, specializzato, non certo facile. In Italia non siamo in molti a farlo, più che altro botteghe a gestione familiare. Ma noi qui siamo una squadra e riusciamo a fare anche numeri abbastanza alti”.

La presidente ci racconta le difficoltà dei primi tempi, quando la volontà era tanta, ma la difficoltà rischiava di rendere fragile il progetto. “La vecchia azienda – continua Emanuela Tabarrini – è entrata in crisi durante la pandemia. Quando io e gli altri otto colleghi abbiamo deciso di fare questo passo, il Covid ci ha impedito di incontrarci di persona. Non ci siamo arresi, ci siamo tenuti in contatto attraverso video chiamate. È stato difficile, un anno e mezzo fermi, ma siamo riusciti a riprenderci i vecchi clienti e a conquistarne di nuovi. Il supporto della Cgil e di Legacoop è stato fondamentale”.

“Siamo nati sulle macerie della vecchia società, purtroppo, grazie al contributo della Cgil – conferma Lorisa Spiganti, vicepresidente Legatoria Tuderte –. Il sindacato ci ha supportato sia nell’ultima fase della precedente situazione che nella nuova fase, con la nascita di questa piccola cooperativa. Il passaggio da operai a imprenditori non è stato così semplice. Eravamo abituati a timbrare la mattina all’entrata e a tornare a casa la sera, adesso entriamo al mattino, senza sapere quando usciremo, perché dobbiamo sobbarcarci tutti i problemi di gestione e i tempi di consegna dei lavori che abbiamo”.

Ce la stiamo mettendo tutta e sembra che, dopo quattro anni, ce la stiamo anche facendo – ci dice con un sorriso di soddisfazione e un pizzico di orgoglio –. I vecchi clienti sono rimasti con noi, all’inizio ci hanno anche aiutato, supportando l’attività con l’acquisto dei materiali. A questi si sono aggiunti tanti altri nuovi clienti che hanno scoperto questa realtà e l’hanno apprezzata”.