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Nuove norme per migliorare le condizioni di lavoro sul piano dei diritti, adeguamento dello stipendio in base al tasso di inflazione programmata e più risorse in legge di stabilità. Queste le richieste dal segretario generale del Silp Cgil Daniele Tissone, intervistato dall’agenzia Adnkronos a mille giorni dalla scadenza del contratto dei lavoratori del comparto sicurezza e difesa.
“In una lettera abbiamo chiesto ulteriori risorse al presidente del Consiglio Draghi, poiché la legge di bilancio per l’anno corrente prevede stanziamenti appena sufficienti per i miglioramenti della retribuzione relativi al tasso di inflazione programmata”, spiega l’esponente sindacale, ricordando che, se a ciò “ci si limitasse, resterebbero di nuovo irrisolti i nodi ventennali che, negli annunci informali avuti sinora dai singoli ministri del comparto, dovrebbero rientrare nel pacchetto”.
Tissone auspica “di avere garanzie con la legge di stabilità sul fatto che ci possa essere l'immissione di nuove risorse, in modo, entro la fine dell'anno, di poter dare al nostro personale diritti che prima non aveva e, naturalmente, un adeguamento dello stipendio”.
La trattativa sul rinnovo del contratto delle forze di polizia sta andando avanti. “Abbiamo avuto alcuni incontri preliminari con il governo per discutere gli aspetti normativi, che nel pubblico impiego già esistono, ma che per il comparto sicurezza ancora non ci sono”, spiega: “Penso ai congedi per la genitorialità, ai congedi per le vittime di violenza, alle ferie solidali. Questo perché da oltre 15 anni nel comparto sicurezza-difesa non c'è mai stato modo di mettere mano a una revisione dell'impianto normativo”.
Il segretario generale Silp evidenzia anche la necessità “di dare soluzione al problema della previdenza complementare, in particolare per i più giovani, che, essendo totalmente nel sistema contributivo, rischiano di avere nel futuro una pensione non dignitosa”. Un altro aspetto importante è quello della tutela legale: “Pensiamo in particolar modo a una tutela sul piano della responsabilità civile, in modo che lo Stato si faccia carico dei costi in caso di vertenze che riguardano il risarcimento di danni”. Inoltre, aggiunge Tissone, “siamo favorevoli ad aprire una discussione anche sul piano della rappresentatività e della rappresentanza sindacale che sia in linea con quanto avviene oggi nel pubblico impiego”.
Un altro capitolo del contratto riguarda la retribuzione: “Se è vero che per il trattamento economico fondamentale sono state stanziate somme in linea con gli scorsi contratti, il problema si pone nell'alimentare l'accessorio, i turni notturni, i festivi e gli straordinari che sono fermi da moltissimo tempo”. Oggi, rimarca l’esponente sindacale, per un'ora di servizio esterno i poliziotti “vengono pagati al netto 3.38 euro, per un'ora di notturno 2.31, per una giornata festiva 6.76 euro, per un'ora di straordinario feriale una media di 7.10 euro, un'ora notturna vale 8 euro e una festiva e notturna 9.20”.
Tissone pone, infine, la questione del turn over. “Abbiamo una serie di criticità che nei prossimi anni verranno ancora di più acuite”, argomenta il segretario Silp Cgil: “Il problema del turn over riguarda tutti gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa. Assunzioni consistenti risalgono alla metà degli anni Ottanta, cosa che fa sì che chi è entrato in quel periodo abbia maturato o stia per maturare i requisiti per la pensione di vecchiaia. Si prevede un esodo ancor più massiccio negli anni a venire. Un esodo che sarà difficile colmare perché le procedure di assunzione sono complesse e hanno tempi naturali non brevi”.