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“Un incontro urgente per rappresentare le problematiche di Tirrenia e per conoscere lo stato delle interlocuzioni che si stanno sviluppando con il Gruppo Onorato a capo della storica compagnia di navigazione”. È quanto riferisce la Filt Cgil sul contenuto della lettera inviata unitariamente, insieme a Fit Cisl e Uiltrasporti, al ministero dello Sviluppo Economico “a seguito dei recenti sviluppi scaturiti dall’udienza del 15 aprile scorso presso il Tribunale di Milano e in considerazione degli esiti che la vicenda potrebbe produrre sull’ampio bacino dei lavoratori interessati che sono fortemente preoccupati”.
La Procura di Milano ha depositato al Tribunale la richiesta di fallimento nei confronti di Cin, la Compagnia Italiana di Navigazione del gruppo Onorato, ritenuta insolvente, con un passivo di circa 200 milioni e debiti scaduti per una cifra che va dai 350 ai 400 milioni, di cui 180 nei confronti dell’amministrazione straordinaria della Tirrenia.
La società aveva presentato una richiesta di concordato in bianco nel luglio scorso. Però alla scadenza, nonostante fossero state concesse una serie di proroghe, senza concludere con una proposta di concordato preventivo o un accordo di ristrutturazione del debito. Per la società rimane un ultimo spiraglio: avrà un tempo “ristretto” per un nuovo concordato preventivo o accordo di ristrutturazione. Altrimenti, il prossimo 6 maggio il Tribunale si pronuncerà sull’istanza di fallimento e di amministrazione straordinaria della compagnia. Con la quasi scontata apertura di una indagine per bancarotta. I magistrati vorranno certamente accendere un faro sui trasferimenti di denaro, tra il 2015 e il 2020, a “partiti politici, influencer e lobbisti” oppure sulle somme spese per “regalie e noleggio di automobili”, come si legge nella relazione tecnica allegata al concordato preventivo. Finanziamenti in chiaro su cui la magistratura milanese ha deciso di accendere un faro e destinati agli esponenti di molti schieramenti sia di maggioranza sia di opposizione.
“Fino ad oggi - riferisce infine la Filt Cgil su quanto scritto nella missiva - le tensioni fra i lavoratori sono state contenute dalle organizzazioni sindacali all’interno di normali processi relazionali in tutti gli ambiti territoriali interessati dalla vicenda”.