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Sono 1080, sono i precari della giustizia, operatrici e operatori del ministero della Giustizia che da anni lavorano con contratti a termine, e di proroga in proroga sono ormai arrivati quasi a scadenza del loro termine. Per 290 operatori giudiziari il contratto scadrà a giugno, per altri 240 a novembre e per 550 il prossimo gennaio. In gioco ci sono prima di tutto il loro diritto a un lavoro e a una vita stabile e dignitoso, ma anche il diritto di cittadine e cittadini di avere una amministrazione efficiente.
Si sono dati appuntamento oggi martedì 24 maggio alle 15 in Piazza Santi Apostoli a Roma, in una iniziativa promossa dalla Fp Cgil per chiedere: “la proroga dei contratti di lavoro in scadenza, un piano straordinario di assunzioni e la stabilità occupazionale”.
Oggi abbiamo avuto un importante risultato, ha affermato Florindo Oliverio della Segreteria nazionale della Fp Cgil concludendo il presidio romano – perché esponenti della Commissione Giustizia della camera si sono presentati e hanno assunto l’impegno, con noi della Funzione Pubblica Cgil, di portare alla proroga fino ai 36 mesi qualora non fosse possibile la stabilizzazione prima dei 3 anni. In ogni caso per noi – ha aggiunto il dirigente sindacale – rimane l’obiettivo che tutti i precari devono essere stabilizzati e diventare di ruolo in un ministero che ha bisogno di avere forza lavoro importante, altrimenti nemmeno i progetti speciali previsti dal Pnrr potranno arrivare al traguardo e questo sarebbe un grave nocumento per tutti”.
Il presidio è stato un successo, ora si aspettano gli atti che devono seguire alle parole. E sono urgenti perché 290 uomini e donne a fine giugno rischiano di non aver più lavoro.