Le lavoratrici e i lavoratori Tim in presidio sotto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per chiedere al Governo di convocare il tavolo di confronto. La presentazione del piano alternativo del fondo Merlyn, infatti, prevede un ulteriore spezzettamento dell'azienda, con il rischio concreto che la vicenda possa diventare una mera questione finanziaria.
“Le ultime ore stanno dimostrando che la separazione della rete
di fatto regala un asset strategico del Paese alla grande finanza. È lo ‘spezzatino’, cioè un'azienda che viene venduta a pezzi secondo le convenienze”. A dirlo, durante il presidio, è il segretario nazionale della Slc, Riccardo Saccone.“Questo non fa gli interessi dei lavoratori, e neanche quelli del Paese – continua -. È il governo che ha scelto di dividere la rete e di separare l'industria dai servizi. Con questa scelta ha regalato alla grande finanza un asset importantissimo. Ora è urgente trovare strumenti per proteggere le persone in questa delicatissima transizione.”
Gli fa eco il segretario confederale della Cgil, Pino Gesmundo: “Contestiamo l'approccio del governo rispetto allo spezzettamento di Tim. Stiamo gestendo una transizione digitale e la gestiremo senza un asset strategico. In questa vicenda e il rischio è che siano proprio i lavoratori a pagare il prezzo più alto. Quindi noi chiediamo al governo di riconsiderare le sue scelte strategiche e di provare a garantire la valorizzazione dei lavoratori e dell'asset”.