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I lavoratori delle Terme di Chianciano, riuniti in assemblea sindacale, hanno preso atto, loro malgrado, come da ormai troppi mesi non ci siano certezze né chiare prospettive di sviluppo per l’azienda.
Le tematiche affrontate e ribadite in assemblea sono molteplici. Vanno dalla presentazione - senza un minimo di coinvolgimento né informativa in anticipo alle organizzazioni sindacali - di un concordato preventivo in tribunale al mancato confronto né conoscenza del piano di sviluppo, dallo stipendio di maggio ancora sospeso, e rispetto al quale l’azienda latita, alle incerte prospettive di sviluppo a medio lungo e corto termine. 'Ciliegina finale sulla torta', è la disdetta del contratto integrativo aziendale vigente, che tra l’altro non rappresentava un costo significativo per la società e che comunque poteva essere ridiscusso nei tavoli sindacali senza arrivare alla forzatura della disdetta.
Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno sempre tenuto un comportamento responsabile e costruttivo e chiedono rispetto per i dipendenti delle Terme di Chianciano che certo non si meritano un atteggiamento del genere da parte dell’azienda. Per tali motivazioni, è stato aperto lo stato di agitazione sindacale del personale, con il blocco degli eventuali supplementari, straordinari e/o cambio turno. I lavoratori e il territorio hanno bisogno di risposte, non di reiterati silenzi. Ovviamente, in mancanza di solleciti e positivi riscontri, i sindacati si riservano ulteriori iniziative a supporto delle loro legittime preoccupazioni.