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“Anche quest'anno la fotografia dello stato del settore non si discosta dal trend negativo che perdura da almeno un decennio”. A dirlo è Fabrizio Solari, segretario generale Slc Cgil, commentando i dati del Rapporto 2023 sulla filiera delle telecomunicazioni in Italia presentato da Asstel Assotelecomunicazioni oggi (martedì 14 novembre) a Roma.
“L'anomalia continua a essere costituita da una domanda che cresce, sia in quantità sia in qualità, mentre i ricavi arrancano”, prosegue Solari: “Il minimo è ribadire che gli attuali assetti di mercato sono gravemente squilibrati sul lato dell'ossessiva attenzione al consumatore e perdono di vista gli interessi generali del Paese”.
Per segretario generale Slc Cgil “un prolungato contesto di questo tipo frena gli investimenti e l'industria delle telecomunicazioni rischia di trasformarsi da fattore abilitante dell'innovazione a freno dello sviluppo. Permane l'assenza di una politica industriale di raccordo delle diverse azioni in campo, si fa quel che si può, comprando tempo senza però avere una reale prospettiva di rilancio duraturo”.
L’esponente sindacale evidenzia anche che “è in corso un profondo riassetto delle principali aziende del settore. Purtroppo, il tratto distintivo di queste iniziative non ci fa ben sperare, lo stato di necessità sembra farla da padrone e il modello prevalente dell'Europa che conta si sta sempre più allontanando da noi. Tutto questo peggiora la condizione del lavoro di oggi e pregiudica il lavoro di domani, con buona pace dei propositi di innovazione e di crescita economica e sociale”.