Lunedì 6 maggio, nella sede dell'azienda, a Carini, si è svolto l'incontro tra la Tecnozinco, Sicindustria e le organizzazioni sindacali. Dopo lo sciopero di tre ore dei giorni scorsi, l'azienda che opera nel settore dei profilati metallici e dei manufatti ferrosi ha corrisposto ai lavoratori quasi tutte le spettanze arretrate. Manca solo il 20 per cento del saldo di marzo.
“Retribuiti i lavoratori. La Tecnozinco ha mantenuto l'impegno preso subito dopo lo sciopero. Adesso deve ai suoi 48 dipendenti solo il saldo del mese di marzo, che si è impegnata a pagare in settimana – dichiara il segretario Fiom Cgil Palermo Francesco Foti – L'incontro ha prodotto un verbale di riunione positivo, che prevede che l'azienda, che continua a essere in stato di crisi, paghi ogni settimana degli acconti per evitare altri disagi ai lavoratori. E si terranno con cadenza regolare degli incontri mensili con la Rsu sia per valutare la situazione economica che, soprattutto, per conoscere entità e tipologia delle commesse acquisite e programmare una adeguata organizzazione del lavoro”. “La Tecnozinco – aggiunge Foti - è un'azienda storica che opera in una zona industriale desertificata. La mancanza di una politica industriale da parte della Regione siciliana sta mettendo in crisi tutte le aziende e anche i lavatori. La Regione sblocchi le opere pubbliche e vengano resi esecutivi i progetti per rilanciare l'economia e ridare vita a un settore, quello metalmeccanico, ormai distrutto”.