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“Da gennaio 2026 tutti i lavoratori ex Whirlpool saranno al lavoro, il piano industriale presentato oggi (giovedì 18 aprile) a Roma alle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e alle Rsu lo conferma definitivamente”. A dirlo sono Barbara Tibaldi (segretaria nazionale Fiom Cgil) e Mauro Cristiani (segretario generale Fiom Cgil Napoli): “La vertenza, vinta sin dall’attribuzione del bando, oggi declina nei particolari quanto previsto per lo stabilimento di via Argine”.
Gli investimenti saranno oltre 72 milioni sulle produzioni e sullo stabilimento e oltre 11 milioni sulla ricerca, ai quali potrebbero aggiungersene altri con “un piano di accelerazione che porterebbe alle produzioni di via Argine ulteriori attività di carpenteria e che potrebbe partire già dal prossimo mese. Il piano di accelerazione, se realizzabile, verrà confermato nelle prossime settimane e prevederà ulteriori assunzioni e investimenti”.
Vengono confermate le produzioni di inseguitori solari, trasformatori e power skids, la cui produzione occuperà tutti i lavoratori e aprirà la strada a 16 nuove assunzioni oltre che ai 294 lavoratrici e lavoratori provenienti dal bacino ex Whirlpool che si aggiungono ai dipendenti Tea Tek.
Nel frattempo si sta definendo la partecipazione pubblica attraverso Invitalia, nei confronti della quale “l’azienda ha dato disponibilità anche a una partecipazione diretta nel capitale della società, fino ai termini di legge (49%). Italian Green Factory ha precisato che, qualora non vi fosse l’ingresso di Invitalia nella compagine societaria, il piano industriale conserverà la sostenibilità e procederà nei tempi preventivati”.
Tibaldi e Cristiani così concludono: “Il prossimo appuntamento sarà quindi in sede ministeriale per la sottoscrizione dell’accordo di programma, a seguito del quale faremo le assemblee per informare i lavoratori, per questa ragione troviamo indispensabile che la convocazione da parte del governo avvenga in tempi celeri, entro giugno. L’impegno politico, che abbiamo registrato nell’ultimo incontro da parte del ministero, ora deve diventare azione, per partire e segnare la fine di una lunga lotta dei lavoratori”.